Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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domenica 16 dicembre 2012
Mazzarri: "Abbiamo una carica interiore enorme. Vogliamo vincere e spero nella spinta del San Paolo"
"Partita difficile, voglio la spinta del San Paolo". Walter Mazzarri guarda al presente ma riparte dal passato, ricordando un flash back del match dello scorso anno che costò la Champions agli azzurri. Ma soprattutto ha grande rispetto per il Bologna e chiede al Napoli una prestazione di grande spessore...
Mister, che gara si aspetta?
"Sarà una partita difficile perchè il Bologna ha grandi valori tecnici, vedi Gilardino e Diamanti giusto per fare due nomi. Però sono fiducioso. La squadra a San Siro mi è piaciuta molto, ha mostrato personalità e credo che quella sia la strada giusta"
A Milano una partita che ha lasciato amarezza...
"A San Siro meritavamo un risultato diverso, di certo dobbiamo essere più bravi a concretizzare. Andare in quello stadio, fare quella partita contro giocatori di grande livello ed una top squadra, significa che dal punto di vista del gioco siamo stati superiori con un predominio territoriale e di possesso palla. Ovviamente se poi non la mettiamo dentro dobbiamo lavorare sulla conclusione, ma come gioco sono più che soddisfatto".
Con il Bologna un amarcord che brucia ancora...
"Sì, l'anno scorso fu una partita che ricordo bene, c'era un campo molto caldo. Io credo che perdemmo immeritatamente e lì ci sfuggì la Champions League, proprio in quella gara, perchè vincendo saremmo andati davanti all'Udinese. Vorrei che domani al San Paolo ci fosse lo stesso calore che mise il Dall'Ara in quella gara. Quest'anno abbiamo sempre fatto bene con le squadre cosiddette piccole, che poi piccole non sono. Credo che se vogliamo attestarsi su certe posizioni non dobbiamo sbagliare queste partite qui. Per questo dico che è un match delicato ed importante e vorrei che il pubblico ci desse una mano per poter dare il massimo domani sera".
Come sta Pandev?
"Goran dopo 26 giorni che non ha lavorato col gruppo è tornato bene, l'ho visto lavorare positivamente, è un giocatore importantissimo e sono contento di averlo recuperato. Poi la formazione la deciderò domani. Le mie valutazioni vengono fatte anche in base alla tattica e gli avversari. Di variabili ce ne sono tante. Dal punto di vista generale sono soddisfatto di quelli che hanno giocato a San Siro".
Come giudica sinora il campionato del Napoli?
"Se abbiamo 9 punti in più dell'anno scorso, inconfutabilmente stiamo facendo meglio del passato. Vogliamo continuare così, al di là di chi vada in campo. Io penso che se una squadra gioca bene alla fine arriva in alto. Per me si giunge ai risultati passando per il gioco. Poi ha ragione il Presidente quando dice che preferisce vincere anche giocando male, perchè anche io come lui vorrei vincere sempre. Io mi sforzo sempre a mettere in campo la formazione che mi dà maggiori garanzie e speranza di vincere. Non guardo i singoli e non vado certo a simpatia. Per me conta solamente ciò che esprime il campo e la squadra"
Poi una battuta sulla prossima sentenza per il caso Gianello...
"Grava e Cannavaro si trovano ingiustamente in questa situazione e spero che ci sia davvero una soluzione giusta e positiva per loro. Per il resto la squadra è concentrata, c'è da fare una sola cosa: riversare in campo la nostra voglia e la determinazione. Non voglio parlarne di questo argomento prima della sentenza. Io credo a Paolo e Gianluca, e spero non ci siano ingiustizie. In ogni caso non solo non molleremo ma anzi abbiamo ancora più carica interiore".
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