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AzzurroNapoli 1926

sabato 29 settembre 2012

Ecco i convocati di Mazzari...


Seduta pomeridiana per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match con la Sampdoria, sesta giornata di Serie A di domenica a Marassi (ore 15,00).

La squadra ha svolto esercitazioni atletiche in avvio e poi seduta tecnica di rifinitura. Successivamente partenza per Genova. Differenziato per Britos che non sarà del match.

I convocati: De Sanctis, Rosati, Colombo, Aronica, Campagnaro, Cannavaro, Fernandez, Gamberini, Grava, Uvini, Behrami, Donadel, Dossena, Dzemaili, El Kaddouri, Hamsik, Inler, Maggio, Mesto, Zuniga, Cavani, Insigne, Pandev, Vargas.

Lorenzo Insigne: "Sono il Napoli del futuro"


Il piccolo leoncino con gli artigli lunghi, affilati e crudeli sta per tornare sul campo dove ha conosciuto la sua prima felicità calcistica: «A Marassi contro la Sampdoria, a fine maggio, ho festeggiato la promozione in serie A con il Pescara. È stata una gioia incredibile: ricordo ogni cosa di quella giornata, compresa la lunga festa. Sarò bello tornare lì». Lorenzo Insigne ha la faccia da bambino. Non esibisce la sua abilità, se non in campo: insomma, non indossa mai i panni del personaggio. È sereno nella sua gioia di voler imparare sempre e comunque. Frattamaggiore è la sua base di partenza. Quella d’arrivo è in uno stadio di chissà dove con ben stretto chissà quale trofeo.

Con la Samp per lottare per quel sogno chiamato scudetto? 

«A Genova per fare bene e per continuare il nostro processo di crescita. Dobbiamo giocare sempre con grande rispetto per tutti gli avversari».

Sarà duello con la Juve? 

«I bianconeri sono la squadra da battere. Hanno qualcosa in più rispetto a tutti, sono i campioni in carica ed è giusto che siano loro i favoriti».

Però hanno la Champions che potrebbe distrarli? 

«Lo dicono anche i miei compagni di squadra che la Champions toglie molte energie, sia fisiche che mentali. E loro la Champions l’hanno giocata l’anno scorso».

Inter e Milan non hanno avuto un inizio folgorante? 

«La stagione è lunghissima e possono ancora rientrare in corsa».

Che effetto le farebbe ritrovarsi accanto la Roma di Zeman nella volata per il primo posto? 

«Un bell'effetto. Ma non mi stupirei, perché Zeman è un allenatore molto bravo e preparato».

Cosa le divertiva di più del boemo? 

«Il suo gioco, i suoi moduli sono fatti su misura per chi gioca in attacco come me. Lui una punta sa davvero come farla divertire. Gli devo molto».

E Mazzarri? 

«Un allenatore che fa lavorare moltissimo, molto preciso e preparatissimo: con lui in questi mesi credo di essere migliorato tantissimo».

Però non gioca titolare? 

«Per me non è un problema. Io rispetto le scelte del mio tecnico».

Possono giocare insieme Insigne, Hamsik, Cavani e Pandev? 

«Non è una domanda che va fatta a me. Io sono un giocatore, non l’allenatore a cui tocca decidere. Se lui vuole giochiamo tutti e quattro, altrimenti va bene lo stesso. Mi farò trovare pronto quando lo riterrà opportuno. Sempre».

Non è che improvvisamente da quando le dicevano che era troppo egoista è diventato troppo altruista? 

«Io in campo faccio sempre la cosa che ritengo più giusta in quel momento. Se penso che un compagno sia piazzato meglio di me, gli passo la palla e non tiro in porta».

Cavani, però, il rigore contro la Lazio poteva lasciarglielo tirare? 

«Certo, mi avrebbe fatto piacere. Ma ci sono delle gerarchie e il rigorista della squadra è lui».

Un bel rapporto col Matador? 

«Con lui come con tutti gli altri. Ho trovato un gruppo stupendo. Poi c’è Santoro, il team manager, a cui devo tantissimo».

Potreste vincere l’Europa League? 

«Questo Napoli non si pone limiti: quando abbiamo giocato io e Vargas credo che non abbiamo fatto sentire la mancanza di nessuno».

Cosa significa essere un campione? 

«Non lo sono ancora. Io cerco di dare tutto me stesso sul campo per dare il meglio».

Cosa ha comprato con i primi soldi che ha guadagnato? 

«Due case. Una per me e Jenny, la mia compagna, e un’altra per i miei genitori. Hanno fatto tanti sacrifici per me ed era giusto che pensassi a loro. Abbiamo scelto di restare a vivere a Frattamaggiore dove ci troviamo molto bene»

Che studente era? 

«C’è una domanda di riserva? Mi sono fermato alla terza media».

Quale film guarda per rilassarsi? 

«Tutti quelli di Vincenzo Salemme. Lo adoro. Lui ma anche Carlo Buccirosso e Alessandro Siani».

Lei crede in Dio? 

«Sì. Anche se non è che vado a messa tutte le settimane».

Che sogni calcistici ha per il quest’anno? 

«Non parlerei di sogni: voglio continuare a divertirmi con quello che faccio».

E come uomo cosa sogna? 

«Di poter essere felice con Jenny e con mio figlio che nasce ad aprile».

A proposito, maschio o femmina? 

«Non lo sappiamo ancora. Per me è indifferente».

La sua Jenny che rapporto ha con Insigne il campione? 

«Non ama il calcio, per fortuna. Se può non viene neppure allo stadio. Con la Lazio, per esempio, non c’era. Con lei non si parla mai della partita».

Il piatto che preferisci cucinato da tua madre? 

«I veri sacrifici li faccio a tavola, non sgarro mai: sono piccolo e anche pochi grammi in più sono un guaio. Ma nelle occasioni speciali, mi faccio preparare la carbonara».

Dia dei suggerimenti ai suoi fratelli calciatori, Roberto e Marco. 

«Lavorino in silenzio ascoltando sempre i consigli dei propri allenatori: nessuno ha più interesse di loro a farli diventare dei campioni».

Al di fuori del calcio, chi è lo sportivo che più le piace? 

«Io fin da piccolo non seguo altro che il pallone. Punto. E il mio idolo è Del Piero, ma lo sanno tutti. La sua maglia adesso è custodita a casa mia».

Andare in Australia è stata una resa o una scelta d’avanguardia? 

«Ha aperto nuove frontiere, da campionissimo quale è».

Le piacerebbe diventare una bandiera come lui? 

«Beh, intanto una bandiera il Napoli già ce l’ha ed è il capitano, Paolo Cannavaro. A me piacerebbe restare qui tutta la vita e diventare la bandiera del futuro, ma devo anche meritarmelo».

Sogni la maglia numero 10 del Napoli? 

«Quella non si tocca, è di Maradona e deve restare sempre di Maradona».

Con la Nazionale ha scelto la 17. E la scaramanzia? 

«Non ci penso mai. Avrei voluto la 24 ma non c’era. Allora non mi sono fatto scrupoli a indossarla».

Prandelli la richiamerà a ottobre? 

«Spero di meritarmi la convocazione e la sua fiducia. Ma se non dovesse farlo, non farei drammi».

C’è poi anche l’ambiziosa Under 21 di Devis Mangia? 

«Ma anche lì il posto va conquistato. Di bravi in giro nella nostra serie A ce ne sono tantissimi».

I migliori giocatori emigrano o evitano l’Italia. È ormai un campionato più povero i nostro? 

«Queste cinque giornate hanno detto che i giovani stanno regalando tanto spettacolo sui campi della serie A».

Però il suo amico Verratti è andato via? 

«Ho provato inutilmente a convincerlo a raggiungermi a Napoli, l’ho chiamato due volte ma proprio non gli ho fatto cambiare idea. Ora è a Parigi, la città che sogno di visitare con la mia Jenny».

Ha avuto possibilità di andare all’estero? 

«No, nessuna. Volevo il Napoli e il Napoli voleva me».

Un aggettivo per definirla. 

«Normale, un ragazzo con i piedi per terra».

Via, qualcosa di più? 

«Un calciatore che sa di dover ancora lavorare tantissimo per raggiungere certi risultati».

La cosa più bella che ha fatto? 

«Un gol in casa contro il Torino, l’anno scorso col Pescara».

Chi vince domani a Marassi?

 «Noi, speriamo».

Fonte: il Mattino.

Mazzarri: "Se mi vogliono bene, i miei ragazzi possono regalarmi un bel risultato domani"


"A Marassi voglio vedere lo stesso atteggiamento che abbiamo avuto con la Lazio". Walter Mazzarri ricomincia da mercoledì, dal successo del Napoli con la Lazio, per cercare un altro risultato importante a Genova con la Sampdoria...

Mister ancora un match di alta classifica...

"Dobbiamo pensare ad affrontare la partita come abbiamo fatto mercoledì, al di là della classifica. La partita di Catania ci è servita di esperienza e con la Lazio siamo stati davvero bravi sotto tutti gli aspetti. Se vogliamo continuare su questa strada dobbiamo interpretare le gare tutte in quel modo senza alzare mai la testa dal manubrio. La Sampdoria ha più punti della Lazio in classifica quindi potenzialmente in questo momento è più forte. Poi giocheranno in uno stadio caldo che conosco bene. Domani affrontiamo la terza forza del campionato, hanno un bravissimo allenatore che sta facendo cose egregie e sta portando una carica all'ambiente che si vede in campo. Faccio i complimenti a Ferrara e alla Società perchè credo che la Sampdoria stia tornando alla gloria che merita. Noi dovremo avere la stessa determinazione mentale come quando andammo a giocare a Manchester e nelle partite di Champions"

Napoli che potrebbe consolidare il primato...

"E' troppo presto per parlare di queste cose, ci sono tante cose che vanno valutate. Ad oggi sono passate solo cinque giornate di campionato e ci sono tante squadre forti, tipo Inter. Milan, Roma, Lazio e pure la Fiorentina che possono rientrare al vertice. Oltre alla Juve che credo che sia la squadra più forte in assoluto. Noi dobbiamo pensare a noi, ogni partita è un esame. Questa squadra da tre anni non si accontenta mai, noi dobbiamo metterci il massimo impegno sempre perchè non possiamo rilassarci se vogliamo crescere. Molte volte siamo noi a decidere il nostro destino, e questo è già un gran traguardo che abbiamo raggiunto"

Ci sarà turnover?

"Ho due allenamenti ancora per capire bene le sensazioni dei ragazzi. Però vi dico che se tutti quelli che hanno giocato mercoledì mi dicessero che stanno bene io schiererò la stessa formazione che ha affrontato la Lazio. Voglio che la squadra entri in campo col piglio giusto, quello spirito che abbiamo da anni ormai. Vedrete che se avremo questo atteggiamento sempre saranno poche le partite che perderemo. Se vogliamo avere un rendimento brillante anche nei momenti più difficili, dobbiamo essere squadra. A me piace vedere il Napoli arrembante, che ha possesso palla, che comanda il gioco, ma bisogna anche essere equilibrati e capire che ci sono anche gli avversari. E in quei momenti è fondamentale essere uniti per affrontare gli ostacoli"

Ci saranno quindi i titolarissimi?

"Voglio eliminare il termine titolarissimi. Io quest'anno guarderò partita dopo partita ciò che chi va in campo mi sa dare. Se sono tutti brillanti non ho motivo di cambiare e se qualcuno è meno brillante, chi sta fuori deve entrare in maniera ancora più decisiva di chi esce. Tutti devono essere pronti e sanno di doversi guadagnare il posto di volta in volta. Il nostro pensiero è rivolto solo a vincere la partita chiunque scenda in campo"

Di fronte ci sarà un allenatore napoletano...

"Ferrara penserà alla Sampdoria, il fatto che sia napoletano c'entra poco. Lui guarderà giustamente alla sua squadra e a fare il massimo. Da parte mia c'è grande stima verso l'uomo e il calciatore, sono contento che sia alla Samp perchè credo meriti questi palcoscenici, ha qualità e personalità. Domani ci rispetteranno e daranno tutto, noi dovremo essere maturi e gestire il match con criterio"

Che ricordi ha del periodo doriano?

"Alla Samp sono stato due anni, partimmo dall'Intertoto e sfiorammo la Champions, tornammo in Europa e mi ricordo lo stadio pieno di bandiere. Questa è l'immagine che mi torna in mente con più emozione di Genova oltre alla finale dell'Olimpico che perdemmo per i rigori. Ricordo con grande piacere il calore dei tifosi sampdoriani"

Molti la ritengono il miglior allenatore della storia moderna del Napoli...

"Non lo so, ringrazio chi ha di me questa considerazione e chi trae certe valutazioni dall'esterno. Certamente per me un complimento del genere è una gratificazione per i sacrifici che ho fatto nella mia vita per arrivare in una squadra così importante. Per il resto lascio giudicare i tifosi che reputo i migliori osservatori calcistici in assoluto"

Lunedì è il suo compleanno, che regalo chiede?

"Se mi vogliono bene, i miei ragazzi possono regalarmi un bel risultato domani. Ma dopo i 50 anni è meglio non ricordarseli i compleanni..."

venerdì 28 settembre 2012

Lavezzi a Napoli... ma per andare in tribunale

Ezequiel Lavezzi tornerà a Napoli a metà ottobre. E lo farà per testimoniare al processo contro Marco Iorio, suo amico accusato di riciclare i soldi della camorra nei ristoranti del Lungomare. L'attaccante argentino dovrà dunque raccontare ai giudici dei suoi rapporti con l'imprenditore e dei Rolex che gli chiese di custodire durante le vacanze. Dovrà anche spiegare se era a conoscenza dei rapporti tra Iorio e l'ex capo della Squadra Mobile, Vittorio Pisani, anche lui imputato.

Sampdoria-Napoli: arbitra Tagliavento di Terni


Paolo Tagliavento di Terni, 40 anni lo scorso 19 settembre, internazionale, è alla decima stagione nella Can di A e B.
Vanta 127 presenze in serie A e 78 in B

GLI UNDICI PRECEDENTI CON IL NAPOLI:
Quattro vittorie, cinque pareggi e due sconfitte

7 dicembre 2003: Venezia-Napoli 0-0
13 ottobre 2006: Vicenza-Napoli 1-1
20 ottobre 2007: Roma-Napoli 4-4
14 settembre 2008: Napoli-Fiorentina 2-1
5 aprile 2009: Sampdoria-Napoli 2-2
13 settembre 2009: Genoa-Napoli 4-1
3 ottobre 2010: Napoli-Roma 2-0
17 aprile 2011: Napoli-Udinese 1-2
18 settembre 2011: Napoli-Milan 3-1
6 novembre 2011: Napoli-Juventus 3-3
25 aprile 2012: Lecce-Napoli 0-2

COSI’ IN CARRIERA:
205 presenze (127 in A e 78 in B)
99 vittorie interne (il 47,8%)
53 pareggi (il 25,9)
54 vittorie esterne (il 26,3%)
998 ammonizioni (quasi 5 a partita)
71 espulsioni (circa una ogni tre partite)
95 rigori (quasi uno ogni due partite)
7.075 falli fischiati (circa 34 a partita

Sampdoria-Napoli: ecco i precedenti


Le 59 trasferte del Napoli in casa della Sampdoria tra serie A, serie B e Coppa Italia
(il Napoli ha incontrato la Sampierdanerese, il Liguria e la Sampdoria e nel 1947 si giocò sul neutro di Firenze)

27 vittorie della Sampdoria
19 pareggi
13 vittorie del Napoli
88 gol della Sampdoria
53 gol del Napoli

L'ultima vittoria della Sampdoria:
16 maggio 2010
1-0 6’ s.t. Pazzini (S)

L'ultimo pareggio:
5 aprile 2009
2-2 28’ p.t. Palombo (S), 44’ p.t. Zalayeta (N), 18’ s.t. Palombo (S), 47’ s.t. Denis (N)

L'ultima vittoria del Napoli:
19 settembre 2010
2-1 33’ s.t. Cassano (S), 38’ s.t. Hamsik (N), 41’ s.t. Cavani (N)

Ciaschini (Collab. Ancelotti): ”Ho seguito Insigne quattro volte e Cavani per il Psg”

Il collaboratore di fiducia di Carlo Ancelotti, Giorgio Ciaschini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc, nel corso di "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma: "Ho seguito Lorenzo Insigne ben quattro volte per il Paris Saint Germain. E' un giovane molto interessante, uno dei migliori talenti italiani. Confermo che nella passata stagione, oltre Lavezzi, la società mi ha fatto seguire più volte da vicino anche Edinson Cavani"

Abete, Italia a Napoli nel 2013


"Torneremo a Parma, dove avremmo dovuto giocare contro il Lussemburgo, ma la sfida non si disputò per il terremoto. Giocheremo contro la Francia il 14 novembre. Torneremo a Napoli per una partita ufficiale tra Italia-Repubblica Ceca o Armenia, valida per la qualificazione ai Mondiali 2014''. Lo ha annunciato il presidente Figc, Giancarlo Abete, confermando che in una di quelle due occasioni - il 10 settembre o il 15 ottobre 2013 - la squadra sarà anche a Quarto per una testimonianza anticamorra.

Behrami: "Napoli è il punto più alto della mia carriera"


Valon Behrami è l'ospite del salottino di Marte Sport Live: "Non ci esaltiamo dopo la sfida contro la Lazio. Sappiamo che le difficoltà sono tante, abbiamo molto da offrire, ma sarà fondamentale l'umiltà. Contro la Lazio, la nostra prestazione è stata ottima, ma dobbiamo capire che bisogna essere sempre così. Se ci riusciamo, le cose diventano importanti. Questo ruolo è il migliore per me, consente di esprimermi al massimo e forse per questo il Napoli mi ha acquistato.

Poi sicuramente sono duttile e questo mi ha aiutato tanto per giocare spesso titolare in squadre forti come la Lazio quando ero al debutto in serie A. Napoli è il mio contesto giusto, faccio parte di un gruppo di 20 potenziali titolari. Questo mi aiuta tanto a dare il massimo negli allenamenti. La mia storia è particolare: i miei genitori hanno deciso di vivere in Svizzera quando la situazione in Jugoslavia era difficile, abbiamo iniziato con un'attività sportiva.

Ci arrivò un avviso che dopo tre mesi avremmo dovuto lasciare la Svizzera, ma il Comune ci diede la possibilità di restare, per questo ho scelto di giocare per questa nazione. Sono stato a Roma e Firenze, ma Napoli è il mio salto di qualità, il punto più alto della carriera. Con Inler e Dzemaili ho sempre avuto un buon rapporto. Ho chiamato Gokhan appena è cominciata la trattativa, lui è un tipo sincero e mi ha fatto capire quanto fosse importante questa piazza.

Questa società è lungimirante, ha costruito una grande squadra con progettualità. Con Gamberini ho un legame forte, abbiamo vissuto un anno difficilissimo. Comunque io vivo lo spogliatoio nella sua completezza, questo gruppo è davvero forte".

Ecco il consueto scherzo. Paolo Cannavaro si immedesima in Antonio, un tifoso napoletano verace, e 'accusa' Behrami di aver ignorato suo figlio all'esterno del centro tecnico. Lo svizzero ci casca: "Mi dispiace, ieri avevo fretta e dovevo andare a prendere mia figlia a scuola".

Il falso 'tifoso' chiede a Behrami "di comprare un motorino del Napoli a mio figlio". Cannavaro poi si smaschera e Valon gli fa i complimenti: "Finora ero sempre stato attento, stavolta ci sono cascato. I capelli? Quando ho cambiato colore, mi sono rotto il ginocchio, quindi non lo farò più". Behrami rifiuta l'etichetta dell'anti Juve: "Non mi piace, noi siamo il Napoli e pensiamo alla nostra squadra. La rivalità con i bianconeri è più forte rispetto alla Fiorentina.

Non pensavo fosse così importante quando sono arrivato. Contro la Samp sarà dura, il cambio di mentalità è stato fondamentale e dobbiamo continuare così. Abbiamo almeno tre top player, un talento come Insigne, la difesa è di altissimo livello. Siamo completi in ogni reparto. Il più forte? Cavani è un attaccante completo, poi ammiro sia Pandev che Hamsik. Marek è straordinario: in Europa non c'è nessuno come lui. E' moderno e intelligente tatticamente.

Mazzarri? Ti fa capire sin da subito cosa vuole, quando andiamo in campo sappiamo bene qual è il nostro compito. Napoli mi piace molto, l'atteggiamento è lo stesso del Kosovo. La gente è aperta e io mi trovo bene, cerco di essere più riservato solo quando sono con mia figlia, per il resto sono molto disponibile. La pizza? Mi piace, ma non eccessivamente. La mozzarella? Ho dato tanto il primo mese, ora mi sono fermato. Il numero 85? E' l'anno di nascita, è stato il primo da professionista.

L'anno scorso è stato quello di Britos che ha avuto problemi d'infortunio, ma io sono sempre stato convinto. Il napoletano? Comincio a capire qualcosa". Chiusura sulla Sampdoria: "Oggi vedremo il video dei blucerchiati. Cosa vorrei vincere? Ho tanta fame, finora non ho mai vinto nulla in carriera".

giovedì 27 settembre 2012

Samp, contro il Napoli senza Pozzi e Maxi Lopez


La Sampdoria dovrà fare a meno anche di Nicola Pozzi, oltre che di Maxi Lopez domenica contro il Napoli. L'attaccante è uscito per infortunio a Roma e non è in grado di giocare. Un guaio in più per Ferrara che ha Lopez squalificato. Pozzi è stato sottoposto oggi ad una visita specialistica da parte del dottor Baldari e del professor Mazzola. Per l' attaccante romagnolo è stato confermato il trauma distorsivo al ginocchio destro e il sicuro forfait per la gara di domenica contro il Napoli. Ora osserverà alcuni giorni di riposo e sarà nuovamente visitato la prossima settimana.

Hamsik: due turni di stop dall'Uefa. Salterà Psv e Dnipro

La Uefa ha comunicato i provvedimenti disciplinari dopo la prima giornata della fase a gironi di Europa League. Due turni di squalifica per Marek Hamsik, espulso nella sfida contro l'Aik Solna per aver dato un calcio di stizza a Johansson mentre lo stesso slovacco era a terra, e salterà le trasferte contro Psv Eindhoven e Dnipro,

Paolo Di Canio e il suo gesto di grande fair play. "Klose: troppo buonismo"


Miroslav Klose è stato applaudito da tutti per l'ammissione del fallo di mano con cui aveva portato in vantaggio la sua Lazio contro il Napoli. Paolo Di Canio, famoso per un gesto di fair play ai tempi del West Ham, ha commentato così da 'Sky': "Io non vorrei smontare il buonismo nei confronti di Klose, è finita bene ma è evidente l'atteggiamento volto ad ingannare. Subito dopo Klose non ammette la cosa, ma esulta. Dopo è onesto e bravo a dire come sono andate le cose, ma non l'ha fatto subito. Se solo un giocatore del Napoli avesse protestato l'avrebbe ammesso lo stesso?".

Cavani: “Darò il massimo per questa città”


Ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto Edinson Cavani, autore quest’oggi di una tripletta ai danni della Lazio:

“E’ bello fare tre gol, ma ciò che conta è la vittoria della sqaudra. Dobbiamo mantenere questa mentalità. Lotta con la Juve? E’ prestissimo. L’unica cosa che sappiamo è che abbiamo un bel gruppo e lotteremo fino alla fine per vincere. Noi vogliamo vincere sempre. Futuro a Napoli? Dal primo giorno ho detto di stare benissimo. Ho fatto la cosa giusta a rimanere. Voglio dare il massimo per questa città” 

Mazzarri: Grandissima partita, Napoli di intensità e sacrificio


"Grandissima partita". Walter Mazzarri non ha altri slogan per battezzare questo splendido successo del Napoli sulla Lazio.

"Tutti quanti ieri sera hanno disputato una gara straordinaria, di grande intensità e assoluto sacrificio. Appena abbiamo preso le misure alla Lazio siamo riusciti ad imporre il nostro gioco.  Dopo Catania mi ero arrabbiato proprio perchè so che se ci esprimiamo al massimo delle nostre potenzialità possiamo ottenere risultato sempre".

"Nel calcio moderno serve massima concentrazione sempre. Ho detto ai ragazzi che se desiderano competere con le grandi e restare in alto dobbiamo giocare con la massima attenzione senza commettere ingenuità. Stasera ho visto il Napoli che conosco".

"Cavani è stato eccezionale, conosciamo il suo enorme valore, ed anche Behrami ha disputato una gara stratosferica. Credo che Valon sia stato proprio l'emblema della determinazione della squadra. Ma adesso voltiamo subito pagina e pensiamo al match di domenica".

Napoli in testa con la Juve..."Non guardiamo alla classifica e non pensiamo ad altre squadra. Ci interessa solo pensare alla nostra squadra ed essere concentrati in casa nostra partita dopo partita"

Napoli tsunami: travolta la Lazio 3-0 al San Paolo

Matador devastante: Biancocelesti battuti con una tripletta di Cavani.

Klose ammette di aver segnato con la mano. Behrami fa il leone. Insigne il fenomeno e la porta intanto è blindata.

Come la potenza dell’acqua infranta sugli scogli, come un’onda che travolge e trascina con sé quel che trova sulla sabbia, il Napoli può essere paragonato ad un mare di spettacolo, gol ed emozioni che sono valsi importanti tre punti. Ferocia: è quello che Mazzarri ha chiesto ai giocatori prima che entrassero in campo. Continuità e qualità: ciò che il coach degli Azzurri esige per poter raggiungere obiettivi importanti. L’ascolto e l’apprendimento è la prima arma per insaccare nella propria faretra quante più frecce possibili; così il gruppo Napoli sceglie di far attenzione e non commettere gli errori tecnici e tattici fatti a Catania domenica scorsa. Difesa impenetrabile, solida, rocciosa. La fase offensiva è il fiore all’occhiello di questa squadra. Hamsik, Cavani, Pandev, Insigne: prendete carta e penna per annotare questi ingredienti e creare l’attacco perfetto. L’urlo sbattuto in faccia alla Signora Juventus, agganciata e trascinata a pari punti (13) da un Napoli che invia forti segnali alle zone nobili della classifica. Primo posto e tanto entusiasmo per aver battuto, dominando, una delle pretendenti allo scudetto, quale appunto la Lazio. Re e regina: condivisione di ruoli, posti, punti e statistiche che interessano azzurri e bianconeri: i binari di un calcio e di un ideale parallelo corrono alla stessa velocità e si prospetta una lunga e appassionante gara da 33 partite. Klose da ammirare: ammette di aver segnato con la mano e Banti annulla il gol del vantaggio della Lazio. Hamsik, Behrami, Inler, Cannavaro e Cavani si congratulano con lui per un gesto che è difficile da vedere nel calcio moderno. alla Il carattere mostrato è il segno di un volontà matura che cresce con le ambizioni e le intenzioni individuali che si fondono con quelle del gruppo. E la forza del Napoli consiste proprio nell’avere gente che guarda la stessa strada e non cerca di intralciare il cammino dei compagni. La grinta e l’adrenalina che monopolizzano il volto del Matador è l’impeto che parte dall’inconscio, attraversa il cuore  e arriva fino alle gambe per trasformare in oro ogni pallone toccato. Potente, devastante, unico… bello, come il mare di Napoli.

Mamma mia, Matador!- Settantadue gioie, quante le emozioni. Centouno partite ed estrema voglia di non fermarsi. Rasenta prima record e poi li abbatte. Sfiora l’infinito per finire gli avversari. Potente ma leggiadro, elegante, vincente e demolente. Riesce a conciliare fattori contrari che coodominano nel suo essere. Emozione indefinita di una ermetica poesia che con pochi passi riesce ad esprimere valore e morale. Il sacrificio è quello dei grandi uomini; i gol quelli dei grandi calciatori. Unico, attraccato al cuore di Napoli, naviga in una distesa di immenso calore affettivo, umanitario, di stima professionale e morale. Pochi come lui.

Top&Flop- Scatta la reazione nella testa del Napoli che schianta la Lazio con tre gol che valgono tanto. Che inferno per i biancocelesti. Un diavolo lo è stato Valon Behrami (voto 7.5), straordinario perché aggressivo, deciso, determinato, efficace e che incute sempre timore. Cavani (8) è la ciliegina sulla torta di questa squadra: indomabile, abbatte Marchetti e la sua porta per tre volte di seguito. Non riesce a calare il poker per un rigore mal tirato. Hamsik (7) ha rispolverato le sue doti: tanta qualità, ottima visione di gioco e giusti movimenti tattici. Pandev (6.5) ritrova il passato ma non il gol dell’ex. Svolge comunque una discreta partita a differenza di quella brutta e scialba col Catania. Nelle retrovie De Sanctis (7) blinda la porta. È decisivo in più di un’occasione e parte da lui la protesta che induce  Klose ad ammettere la sua irregolarità in occasione del gol biancoceleste. Cannavaro (6.5) non lascia passare nessuno; sbaglia qualche lancio lungo ma è roba da niente. Campagnaro (7) è in una forma smagliante ed è suo l’assist per Cavani che sigla il terzo gol. Bene gli esterni. Bravo anche Gokhan Inler (6.5) che ha trovato il giusto equilibrio in mezzo al campo e la tranquillità necessaria per dare spazio alle proprie idee di creazione di gioco. Non rischia ma non sbaglia neanche. E infine c’è un ragazzino che ha scatenato spettacolo, strappato applausi e guadagnato un rigore e tanta fiducia della squadra, dei tifosi e di Mazzarri. Lorenzo Insigne (7): prova pazzesca nello squarcio di tempo concessogli. Lorenzo, un Magnifico calciatore.

Fabio Corsaro

mercoledì 26 settembre 2012

Napoli-Lazio: le probabili formazioni

 Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Behrami,  Inler, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. A disp: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Fernandez, Mesto, Donadel, Dossena, Dzemaili, Insigne, Vargas. All: Mazzarri. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Britos. 

Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko, Ciani, Dias,  Cavanda; Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri, Lulic; Klose. A disp: Bizzarri, Carrizo, Biava, Cana, Scaloni, Stankevicius, Onazi, Zarate, Ederson, Rocchi, Kozak, Floccari. All: Petkovic. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Brocchi, Radu, Gonzalez. 

LE ULTIME: Petkovic ritrova dall'inizio Mauri. Buone notizie arrivano anche da Konko, che è tornato ad allenarsi e partirà regolarmente dal primo minuto. Cavanda sarà quindi confermato sull'out di sinistra con Lulic avanzato a centrocampo. In mediana a disposizione Ederson, che partirà dalla panchina, mentre non è stato convocato Gonzalez, alle prese con un affaticamento muscolare. Hernanes ha risolto i problemi al piede sinistro. Mazzarri, invece, sta pensando di lasciare a riposo Aronica, sostituendolo con Gamberini. In mezzo al campo giocherà di sicuro Behrami, mentre Inler dovrebbe essere preferito a Dzemaili. A sinistra Zuniga o Dossena.

martedì 25 settembre 2012

Mazzarri: Voglio vedere il mio Napoli, determinato e positivo. La Lazio ha grande qualità, sarà una bella partita


"Voglio vedere il mio Napoli, determinato e positivo". Walter Mazzarri è una iniezione di adrenalina. Il tecnico azzurro non nasconde scorie del pareggio di Catania, ma allo stesso tempo conferma la piena fiducia nella sua squadra...

Mister, dopo il match del Massimino ha parlato con il gruppo?

"Sì, lo avevo annunciato sin da domenica sera. Abbiamo discusso di ciò che è accaduto e di come andava interpretata la gara. Ma detto ciò è anche giusto considerare che con il grande caldo qualche elemento può aver sofferto un calo fisico. Oltretutto un pareggio a Catania è un buon risultato in generale. Vi dico che anche se avessimo vinto per un episodio non sarei stato contento. Però non è giusto focalizzarsi su una sola partita. Questa squadra sinora sta facendo benissimo, compreso le amichevoli, abbiamo segnato sempre più di un gol nelle prime tre gare di campionato e sono soddisfatto dei punti in classifica"

Arriva la Lazio, tra le big della stagione...

"Lo sappiamo e credo sarà una bellissima partita. La Lazio ha grande qualità e noi dovremo essere bravi ad assumere l'iniziativa del gioco. Ma al di là dell'avversario io voglio vedere in campo il mio Napoli, quello aggressivo, veloce, organizzato, che giochi da squadra come ha quasi sempre fatto in questi anni. Solamente giocando da squadra si ottentgono risultati e si esaltano i talenti e le individualità"

Cambierà qualche elemento rispetto a Catania?

"Al momento penso che giocheranno quasi tutti quelli che ho messo domenica. Paradossalmente a qualcuno non fa bene riposare, l'ho notato in questi anni, anzi sono convinto che la partita di Catania possa dare sprint a parecchi elementi che sono stati sotto tono. Soprattutto ciò che mi interessa è che la squadra sappia leggere i momenti della gara ed essere lucida nell'organizzazione".

Quindi turnover rimandato in prossimità dell'Europa League? 

"Io ho sempre detto in passato che le prime due partite di un miniciclo le possono giocare anche gli stessi uomini, anzi credo che ne guadagnino anche in condizione generale. Il turnover durante l'anno è inevitabile ma vorrei che fosse interpretato con la mentalità giusta. Chi gioca deve dare il massimo e chi entra deve dare ancor di più di chi è stato sostituito. Voglio una squadra matura sotto questo profilo, le partite non si giocano solo in undici, ma con l'intero gruppo".

Chiellini ha avuto parole di elogio e gratitudine nei suoi confronti...

"Lo ringrazio e voglio dire che spesso si pensa che i campioni siano solo attaccanti o centrocampisti. Invece i fuoriclasse sono anche difensori, Chiellini è uno di quelli che fa la differenza in campo. L'ho conosciuto da giovane e l'ho fatto esordire perchè vedevo grandi qualità in lui. Ha dimostrato di essere un campione anche fuori dal campo...".

Proprio Chiellini ha battezzato il Napoli come avversaria principale della Juve...

"Questo per noi è un complimento, ma la realtà è che il campionato italiano è duro ed equilibrato. Se noi vogliamo vincere ed imporci ad alti livelli dobbiamo essere più pronti degli altri atleticamente e nervosamente. Se in Italia non stai al cento per cento rischi di perdere con chiunque. Questo intendo quando parlo del mio Napoli, ovvero la squadra che aggredisce e che impone il suo gioco. Dobbiamo farlo sempre se vogliamo acquisire mentalità vincente. A cominciare da domani..."

Napoli-Lazio: Dentro Gamberini e Behrami


Subito in campo il Napoli, ieri a Castelvolturno, per preparare il match con la Lazio, turno infrasettimanale in programma domani sera al San Paolo. Allenamento di scarico e corsa in Pineta per chi ha giocato a Catania, mentre per gli altri calciatori della rosa lavoro atletico su percorso ad ostacoli e partitella a campo ridotto. Oggi seduta pomeridiana e squadra in ritiro prepartita.

Questa la probabile formazione: NAPOLI (3-4-1-2): 1 De Sanctis; 55 Gamberini, 28 Cannavaro, 14 Campagnaro; 11 Maggio, 20 Dzemaili, 85 Behrami, 18 Zuniga; 17 Hamsik; 19 Pandev, 7 Cavani.

A disposizione: 22 Rosati, 15 Colombo, 6 Aronica, 2 Grava, 13 Mesto, 8 Dossena, 88 Inler, 4 Donadel, 13 El Kaddouri, 24 Insigne, 9 Vargas. All: Mazzarri INDISPONIBILI: Britos (8ª) SQUALIFICATI: nessuno ALTRI: Uvini, Colombo, Rinaudo. DIFFIDATI: nessuno.

Napoli-Lazio: ci saranno almeno 40.000 spettatori


Ma quanti saranno, domani sera? Il bollettino prevede il record stagionale, ma ci vuole poco per far meglio delle prime tre gare interne, le due di campionato e quella di Europa League con l’Aik: il caro-vita incide, eccome, e lo stadio (quello reale) sta diventando un lusso da sacrificare a quello virtuale, che è comodo e comporta minori spese familiari.

BIGLIETTI IN VENDITA - Ma Napoli-Lazio è una partita da copertina e dunque qualcosa accadrà. Si andrà oltre i 32.286 registrati, alla prima, con la Fiorentina; e quindi si andrà anche oltre i 31.133 che c’erano con il Parma. La prevendita registra sussulti, il pari di Catania non ha inciso sull’umore popolare e l’unico «nemico» è il mercoledì sera: giornata infrasettimanale, la gente lavora al pomeriggio e ci deve tornare al mattino. Ma le sensazioni, a Fuorigrotta, sono positive e poi resta ancora un po’ di prevendita a disposizione. La speranza è di abbattere la soglia dei quarantamila e l’ipotesi viene ritenuta praticabile.

Prezzi alti, pagano anche i bimbi: calo di presenze al San Paolo


 C’era una volta il San Paolo, quello dei 64.626 spettatori di Napoli-Avellino (stagione 2004-05 in C-1, record dell’era De Laurentiis) ma anche dei 45.770 col Cittadella, la prima partita dopo il fallimento della vecchia società. Ora, invece, nonostante la squadra di Mazzarri sia seconda in classifica ed abbia vinto le prime 3 gare interne tra campionato ed Europa League, a Fuorigrotta non si èmai visto il pubblico delle grandi occasioni e domani sera contro la Lazio si sforerà, al massimo, il muro delle 35.000 presenze.

Calo impressionante – Anche il cassiere piange perché dai 3.153.376 euro di Napoli-Chelsea (record assoluto della storia del club) si è passati ai 358.855 euro della sfida di giovedì con il Solna. Contro Fiorentina e Parma in campionato al San Paolo c’erano rispettivamente 32.386 e 31.133 spettatori. Lo scorso anno furono 40.653 contro i viola e 41.042 contro gli emiliani. Anche gli abbonati sono in calo: circa 11.500 rispetto ai 15.600 dello scorso campionato, che tra l’altro ha fatto registrare il minor numero di presenze totali al San Paolo nell’era De Laurentiis in A (752.363).

Torna la Nazionale? – La disaffezione da parte del pubblico è dettata dalle condizioni fatiscenti dello stadio, ma anche dai prezzi praticati dalla società: i Distinti, per fare un esempio, costano 40 euro (30 euro il ridotto, paga pure chi ha 4 anni). Chissà che i 60.000 non tornino sugli spalti per l’amichevole Italia-Francia del 14 novembre, che potrebbe disputarsi al San Paolo. La Nazionale non gioca a Fuorigrotta dal 2 settembre 2006 (Italia-Lituania 1-1) ed è attesa a Quarto dove la formazione locale, che milita in Promozione, è diventata il simbolo della lotta al racket.

Fonte: Gazzetta.

Ronaldo pesa 120 kili, in Brasile faranno un Reality sulla sua dieta


 "Mi sento uno sconfitto, ma mi sono sempre impegnato in sfide e questa ne è una". Con tali parole Ronaldo ha fatto la sua apparizione nella prima delle 12 puntate settimanali del reality show televisivo brasiliano ‘La misura giusta’, nel quale cercherà appunto di perdere peso. Il 36enne ormai ex ‘Fenomeno’, dopo due anni di completa inattività e forse anche a causa della troppa birra bevuta, è arrivato a pesare quasi 120 chili, con 107 centimetri di circonferenza vita.

Fonte: Ansa

lunedì 24 settembre 2012

Maxi Lopez salterà la sfida col Napoli per aver scalciato contro lo spogliatoio riservato agli arbitri


Squalifica per due giornate effettive di gara ed ammonizione: è questa la sanzione concessa a Maxi Lopez, attaccante della Sampdoria che salterà il match col Napoli in programma al Marassi domenica 30 settembre alle ore 15. Ecco quanto si legge nel comunicato ufficiale n°51 emanato dal Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel:

LOPEZ Maximiliano Gaston (Sampdoria): per comportamento scorretto nei confronti di un
avversario (Prima sanzione); per avere, al termine della gara, colpito con un calcio la porta dello
spogliatoio riservato agli Ufficiali di gara indirizzando ad alta voce nei loro confronti espressioni
ingiuriose; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale.

Cagliari-Roma, è ufficiale il 3-0 a tavolino per i giallorossi

Adesso è ufficiale. Il ricorso della Roma è stato accolto, per la società giallorossa è vittoria 3-0 a tavolino contro il Cagliari. La decisione di Cellino di invitare i propri tifosi a recarsi allo stadio nonostante la partita fosse prevista a porte chiuse per problemi di agibilità ha scaturito il rinivio della partita, la Roma poi ieri ha annunciato ricorso tramite le parole del dg Baldini. Da poco, la decisione è ufficiale: assegnato il 3-0 a tavolino proprio alla Roma. Il Cagliari perde, in campo e fuori.

Fonte: gianlucadimarzio.com

Napoli-Lazio, arbitra Banti di Livorno. Con lui Napoli sempre vittorioso contro la Lazio

Luca Banti di Livorno, 38 anni, è all’ottava stagione nella Can di A e B. Internazionale dal 2009.

Vanta 107 presenze in serie A e 65 in B

I dodici precedenti con il Napoli:
cinque vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte: 

30 settembre 2006: Spezia-Napoli 0-1
14 aprile 2007: Napoli-Pescara 1-0
27 gennaio 2008: Cagliari-Napoli 2-1
30 marzo 2008: Napoli-Palermo 1-0
26 ottobre 2008: Lazio-Napoli 0-1
14 febbraio 2009: Napoli-Bologna 1-1
4 ottobre 2009: Roma-Napoli 2-1
13 marzo 2010: Napoli-Fiorentina 1-3
15 gennaio 2011: Napoli-Fiorentina 0-0
3 aprile 2011: Napoli-Lazio 4-3
23 ottobre 2011 : Cagliari-Napoli 0-0
1 febbraio 2012: Napoli-Cesena 0-0

Napoli-Lazio: ecco i precedenti


Le 67 edizioni di Napoli-Lazio tra serie A, serie B e Coppa Italia

29 vittorie del Napoli
24 pareggi
14 vittorie della Lazio
96 gol del Napoli
69 gol della Lazio

L'ultima vittoria del Napoli
4-3 il 3 aprile 2011
29’ p.t. Mauri (L), 12’ s.t. Dias (L), 15’ s.t. Dossena (N), 17’ s.t. Cavani (N), 23’ s.t. Aronica (autogol) (N), 37’ s.t. Cavani (rig) (N), 43’ s.t. Cavani (N)

L'ultimo pareggio
0-0 il 19 novembre 2011

L'ultima vittoria della Lazio
2-0 l’8 marzo 2009
12’ e 20’ s.t. Rocchi (L)

Anellucci (Ag. Cavani): “Leggere le parole di Edi mi ha emozionato. Ama immensamente Napoli'


 L’agente di Edinson Cavani, Claudio Anellucci, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc:

“Non mi permetto di giudicare l’operato del Napoli, l’unica cosa che penso sia mancata è il ritmo. Da spettatore ho visto poco ritmo. Tuttavia un pari a Catania è cosa buona: in dieci contro undici, arroccati in area; poteva sbloccarsi solo su calci da fermo. Addirittura hanno rischiato di vincere con Gomez nel finale. Mercoledì arriva la Lazio che ha perso senza meritare la sconfitta. 100 presenze di Edi col Napoli? Chi meglio di lui può dire quel che realmente pensa? Sono contentissimo di aver letto lesue parole da spettatore: l’amore per questa squadra è immenso.”

Gargano shock: "La mia lettera d'addio al Napoli è stata scritta dalla società"

 Walter Gargano, centrocampista in prestito all'Inter, scrive su Twitter: " Dico alla gente che non conosce la verità, che non ho lasciato Napoli per paura di essere l'alternativa di qualcun altro. La lettera è stata scritta dalla società. Sono stanco delle persone che parlano tanto per farlo, senza sapere come sono andate le cose. Ringrazio invece le persone che capiscono la mia situazione senza rancore".

Il tweet di Walter Gargano arriva qualche ora dopo quello della moglie che sul suo profilo aveva scritto che lei e il figlio Matias stavano per fare il tifo per il loro "papi". Successivamente c'e' stata qualche replica di tifosi del Napoli che definivano "mercenari" tutti e tre.

”Non metto un ragazzino della serie B al posto di un campione se questo sbaglia un tempo”


Mazzarri chiama oggi a rapporto il Napoli. «Ma certe cose ai giocatori le ho già dette negli spogliatoi dopo il primo tempo, quando speravo che si potessero fare le cose giuste nella ripresa». Non è accaduto, gli azzurri sono stati costretti al pari da avversari in inferiorità numerica e hanno rischiato di perdere. L'allenatore non ci sta e scuote la squadra, ampliando la riflessione. «Faremo un bel discorso: dobbiamo crescere. Lo scudetto? Io non ho mai detto che il Napoli avrebbe potuto lottare per il titolo, ho parlato di una crescita e di un miglioramento. Ci deve essere un differente approccio alle partite. Non è giustificabile farsi trovare così, fuori condizione. Ce n'erano tanti che oggi non andavano. Non possiamo essere considerati sul livello dei top club se non c'è la maturità per capire da soli cosa vuole il tecnico, senza che lui lo spieghi. Io ho fatto allenare e riposare questi giocatori, bisogna che tornino subito a giocare in un certo modo. Non possiamo prescindere dall'organizzazione e lo dico anche a me stesso: nel finale ci siamo disuniti, con quella smania di andare a fare gol». 

Sa, Walter, di aver fallito un'occasione d'oro perché il Catania è stato costretto ad arrangiarsi dopo l'espulsione di Alvarez. «Faccio i complimenti a Maran e ai nostri avversari, quando sono rimasti in dieci si sono galvanizzati e si sono difesi bene. E nel finale, approfittando delle nostre amnesie, avrebbero potuto vincere. Eravamo allo sbaraglio». E non perché vi fossero tutti gli attaccanti in campo, secondo il tecnico che in questi mesi ha guidato la squadra con il massimo equilibrio. Può darsi che non funzioni l'alternativa della linea difensiva a 4: il capitano Cannavaro si è trovato a disagio e a un certo punto lo ha fatto notare con ampi gesti a Mazzarri.

«Non c'era squilibrio, l'assetto del secondo tempo prevedeva che un centrocampista restasse davanti alla difesa, con il supporto degli esterni. Invece, sono stati concessi spazi al Catania. Siamo stati lenti e impacciati e non c'è una spiegazione, perché giovedì, in Europa League, avevano tutti riposato, escluso Aronica. Questo gruppo è stato creato per crescere, con innesti di giocatori di esperienza. Per avere l'ambizione di arrivare a certi livelli e di restarvi bisogna andare a mille. Certo, l'atteggiamento degli avversari influisce. Il Napoli è considerato una grande ed ecco perché c'è la massima attenzione in fase difensiva. Se riusciamo a giocare a certi ritmi e a trovare gli spazi, vinciamo, com'è accaduto contro il Parma, altrimenti ci sono problemi. A Catania bisognava cercare di fare le cose giuste, sarebbe bastata qualcosa in più e avremmo vinto, e invece non c’erano la concentrazione giusta e certe qualità. Sarebbero servite gambe e lucidità ed elementi base che sono mancati, come gli appoggi giusti». 

Brutta partita, anche per il caldo? «Potrebbe essere l'unico alibi, magari i giocatori non pensavano di trovare questo clima. O forse, dopo l'espulsione di Alvarez, hanno pensato che la partita potesse essere in discesa. Anche sotto questo aspetto bisogna saper fare il salto di qualità», ha sottolineato Mazzarri.

Questione di mentalità, non solo di condizione fisica, anche se alcuni giocatori sono apparsi irriconoscibili. Pandev, ad esempio. Il tecnico ha difeso il macedone: «Ha fatto il fenomeno fino a domenica scorsa. È stato una rivelazione, non soltanto secondo il mio parere, e io cosa dovrei fare? Mettere un ragazzino che arriva dalla serie B al suo posto se lui sbaglia un tempo?». 

Ha messo quel ragazzino, Insigne, ma al posto di Inler, per rendere più efficace la manovra del Napoli. Tentativo senza successo. «Le valutazioni vanno fatte con serenità ed equilibrio. Le gerarchie le fa il campo, per me non esistono giovani e anziani. Ma è chiaro che do fiducia a Cavani, se sbaglia una partita, perché lui è un top player e lo ha dimostrato con i fatti in questi due anni». 

Mercoledì c'è la Lazio al San Paolo, una sfida in chiave Champions o scudetto, anche se Mazzarri quella parola, sdoganata dal presidente De Laurentiis nell'intervista concessa sabato al «Mattino», non vuole pronunciarla. «Mettiamola così, è stata una giornata storta per molti calciatori e prendiamo per buono il punto conquistato su un campo duro, dove sarà difficile per tutti fare risultato. E adesso cerchiamo di tornare ad essere quelli che siamo. Quando siamo al massimo, giocatori importanti come Pandev e Hamsik riescono a trovare gli spazi». E Cavani riesce a trovare i gol.

Fonte: Il Mattino.

Maledetta Catania: terra fratella, difficile da saccheggiare. Napoli sciupone


Dopo due minuti di gioco viene espulso Alvarez e si mette in salita per i catanesi; ma Maran impone un solido catenaccio.

Spompo il centrocampo azzurro. Scarico l’attacco. E De Sanctis salva la partita nel finale dalla beffa.

Dieci anni di un tabù che non vuole disintossicarsi da questo Napoli. Maledetta Catania! Terra fratella che risulta da tempo ostile e difficile da saccheggiare. Dopo l’espulsione di Alvarez al secondo minuto di gioco,  poteva essere fatto il minimo per trionfare al Massimino. Invece per bravura siciliana e mancanza di inventiva napoletana le squadre si dividono i punti, uno ciascuno, frutti di un match senza reti ma con tante emozioni. Supremazia territoriale indiscutibile pro-Napoli e metà campo avversaria dominata con tanto possesso palla ma senza aver creato significanti occasioni da gol. Cavani prova a coronare con una rete la sua centesima  presenza in maglia azzurra, purtroppo invano. Un moggio Pandev tenta la gloria personale con tiri dalla lunga distanza prima di scomparire nella sua gara ad inerzia. Gli uomini di Mazzarri risultano mediocremente valutabili: vuoi che sia il catenaccio imposto da Maran nel momento di difficoltà, vuoi che l’impotenza di penetrazione azzurra sia stata determinante, causa un centrocampo spompo di creatività e un’insufficienza nell’essere cinici.  Azzarda Mazzarri con la pazza e inconsueta idea di lanciare in campo quattro punte: Insigne e Vargas accanto ai titolari Cavani e Pandev. Ogni tentativo è vano e l’all in tattico trova i suoi rischi nelle ripartenze e nei contropiedi catanesi; occasioni da gol morte prima contro un palo di Gomez e infine per mezzo di una parata decisiva di De Sanctis. Non esistono caselli e dogane per la Juventus che ora è prima a punteggio pieno da sola in cima alla classifica. A sfruttare la scia e a mettere pressione c’è il Napoli e poi la Lazio, con un punto in meno rispetto agli Azzurri. Mercoledì turno infrasettimanale, notte da leoni. Titanica sfida che vale morale, orgoglio e soprattutto classifica: la Lazio scende a Napoli, sperando di non trovare l’inferno. La guerra è aperta, chi la spunterà? Lo scopriremo solo vivendo.
Top&Flop- La scuderia esegue il suo lavoro con efficienza. Il rapporto è buono, a partire da De Sanctis (voto 7) che si rende protagonista del match con due atti che aprono e chiudono la partita. È suo il rilancio che innesca l’espulsione di Alvarez dopo due minuti di gioco ed è superlativo sulla forte diagonale di BARRIENTOS in chiusura. Campagnaro (7) è una roccia invalicabile, una montagna che non si può scalare, domatore e dominatore della sua fetta di campo e non solo. Governa come il Capitano Cannavaro (7) bello (e le donne lo sanno) da vedere quando tenta e trova l’anticipo e ha una creatività da attaccante che spesso importa in difesa. Il suo piede impenna buoni palloni verso il centro quando si ritrova improvvisamente a crossare sulla fascia. Poi si teletrasporta, ritornando a proteggere la sua zona di difesa. L’unico incerto nei movimenti e nel controllo del Pallone è il siciliano Aronica (5) che stecca in terra conosciuta. Centrocampo scarico, dalla testa fino alle gambe. Inler, Hamsik e Dzemaili mediocri, mediocri, mediocri! Non danno il via a nessun’azione, né lo spunto per un’insidia. Giornata no per la mediana di centrocampo. Le fasce invece godono della spinta di Zuniga (6) che cerca sempre di creare scompiglio tra i suoi clienti di fascia e Maggio (5) che viene praticamente schiacciato da un aggressivo (fin troppo) e deciso Marchese. Cavani (5.5) è l’unico che ci prova ma la palla non vuole saperne di entrare. Pandev (5) stanco finisce a inerzia i novanta minuti. L’ingresso di Insigne e Vargas non garantisce cambiamenti in argomento di risultato.
Fabio Corsaro

sabato 22 settembre 2012

De Laurentiis: "Presto una striscia elettronica lungo l'anello dei distinti"

Il tabellone luminoso al San Paolo. De Laurentiis ha programmato dove, come e quando. «In tempi brevissimi utilizzeremo l’anello dei distinti, dove ora c’è la scritta San Paolo, per installare una ”striscia elettronica” con una lunga serie di informazioni calcistiche per gli spettatori. I tabelloni verranno installati in un secondo momento, ovvero quando saranno ultimate le opere prioritarie richieste dall’Uefa. Abbiamo impiegato un anno per definire la cifra che destineremo al Comune per eseguire questi lavori. Ovvio che in una prima fase ci sono altre priorità. Insistere sui tabelloni è come chiedere in un’abitazione privata una camera per il guardaroba, quando non è ancora stata allestita la stanza da bagno. E poi senza i tabelloni abbiamo ottenuto grandi successi. L’importante è costruire la squadra ed avere l’apporto del pubblico».

De Laurentiis: "Siamo l'anti tutti. Per firmare il contratto, dividevo i panini con Cavani. E nel 2004 capii che bisognava risollevare l'orgoglio dei napoletani..."


È l’uomo del momento. Per i risultati e per altro. Molto del calcio di oggi – e non solo il Napoli – passa attraverso di lui e ne dovrà ancora passare. Aurelio De Laurentiis, presidente e «faro» del club azzurro, si è prodotto quest’anno in una campagna acquisti che sembrava fiacca ed invece, sinora, s’è dimostrata essere quella dell’acume, quasi del sesto senso. Fiuto, naso in un mercato senza confini. Molte le bandiere dei suoi calciatori: Argentina, Uruguay, Brasile, Marocco, Cile. Ha vivisezionato curriculum, esaminato highlights, contattato, trattato ed acquistato insieme col fido ds Bigon e col confronto continuo con Mazzarri. Salti immensi, anche di prospettive,si snoda così il progetto De Laurentiis. Gli è toccato, in otto anni, rimettere in piedi una società e un ambiente, è riuscito a far vincere Napoli nel calcio, ovvero risollevare un club e una città appassionata. Da qualche anno lancia pure talenti (Insigne, Vargas) e fenomeni del pallone (Cavani, Hamsik, Lavezzi). Tuttavia la ricostruzione non è sempre facile, anche quella che riguarda le giovani promesse che sul più bello s’inceppano e poi riappaiono in tutta la loro potenzialità, come inungioco di specchi riflessi.

Presidente, cominciamo da Vargas? E poi gli altri giovani Fernandez, Uvini… 
«Edu finalmente s’è liberato. Sapevo che sarebbe successo perché conosco il suo valore. Vargas e Insigne: puntiamo tantissimo su di loro e sono certo che ne vedremo delle belle. Mi dispiace per chi ha storto il naso, soprattutto per Vargas: dovranno ricredersi. Perché queste scelte non sono casuali, ma frutto di selezioni condotte con precisione quasi maniacale. È finito il tempo di chi ci evitava e non c’è più chi ci strappa i talenti dalle mani. Prima sembrava che tutti ci fregassero tutto. Quest’anno sul mercato volevano farmi fare cose che non mi convincevano, ho opposto la mia ragione ai tentativi velleitari. Trascorro ore ed ore della mia giornata per il Napoli, nonostante i miei impegni col cinema, ho anche commesso errori sul mercato, però sono contento di quanto fatto».

Insigne, primo giocatore del vivaio tra i titolari: Napoli cerca di produrre in casa top player?
«Stiamo lavorando con la Lega su un progetto che proietterà il settore giovanile in una dimensione nuova: una serie B con due gironi. Il primo competitivo con promozioni e retrocessioni, l’altro riservato alle squadre B del massimo campionato. Qui giocheranno i ragazzi della Primavera senza velleità di traguardi di passaggio di serie o l’angoscia di scendere di categoria. Già tredici club sono d’accordo sulla formula».

Scudetto: quando sarà possibile? Il Napoli è l’anti Juve?
«Siamo l’anti tutti: Juve, Milan, Inter… Ogni anno puntiamo al massimo. Abbiamo compiuto il ciclo Champions con buoni risultati. Stavolta abbiamo due team competitivi, possiamo fare bene su due fronti: campionato ed Europa League. Siamo un gruppo straordinario, un network virtuoso che ha il gusto, Mazzarri in testa, di vincere sempre. Beh, diciamo che potrebbe essere l’anno propizio per lo scudetto. E sottolineo quel potrebbe, è un condizionale…».

Quando e come ha deciso di fare quell’accordo con Cavani?
«Sono volato a Cardiff durante le Olimpiadi con Chiavelli, il nostro ad, e il procuratore di Cavani. Lui era impegnatissimo negli allenamenti e nel suo albergo non c’era nemmeno una camera libera per ospitarci, abbiamo condotto una trattativa a spizzichi e bocconi: Cavani discuteva con noi, poi tornava ad allenarsi, tornava da noi per definire e poi andava a completare la preparazione. Abbiamo diviso anche i panini, quando Edinson non riusciva a pranzare con la Nazionale. Infine abbiamo messo nero su bianco nei miei uffici di Roma e poi firmato il contratto a Castelvolturno. Cavani mi è simpatico. È più scugnizzo di Lavezzi».

Mazzarri ha detto: io e il presidente siamo due treni paralleli. Il suo contratto nel 2013…
«Ci rispettiamo molto perché non metto becco nel suo lavoro e lui nel mio. Il nostro rapporto è molto migliorato perché credo che Mazzarri abbia capito che non c’è un padre padrone, ma una famiglia che tende sempre a migliorarsi per per seguire un fine. Contratto?Nessun problema. Non abbiamo avuto l’opportunità di riparlarne, ma Mazzarri è così: immaginate che oggi non pensa nemmeno alla partita con la Lazio, l’obiettivo principale è la prossima gara. Catania e basta, insomma. Non voglio disturbare il suo metodo di lavoro. Quando entrambi lo riterremo opportuno parleremo del rinnovo. Ma mi sento di dire che tra me e lui non ci sarà alcun problema».

Quando ricorda il 2004, cosa pensa? Era l’anno della rifondazione.
«I miei amici mi diedero del pazzo. Abbandoni i progetti del cinema per un mondo che non conosci? Mi accorsi che, invece, avevo visto giusto quando giocammo col Cittadella: 60mila, forse 80mila con gli ”imbucati”. La passione guidava me e il grande popolo del Napoli. Ma dovevo fare di più. Un giorno percorrendo via Marina vidi dei bambini giocare con le maglie dell’Inter, del Milan. Chiesi: e quella del Napoli? Mi risposero: ma la squadra ormai gioca in terza serie. Capii che bisognava risollevare l’orgoglio dei napoletani. Così ho fatto, così è stato».

San Paolo, l’eventuale ristrutturazione o lo stadio nuovo?
«Impianti di 100mila posti non hanno futuro, così come gli stadi inglesi, tedeschi o spagnoli. Il futuro è legato alle nuove tecnologie e a quello che le recenti generazioni di tifosi chiedono. Aspettiamo la nuova legge sugli stadi e le normative Uefa, che cambiano di continuo. Comunque sceglierò il San Paolo, perché è la casa degli azzurri ed è stata la casa di Maradona, di Ferlaino, un presidente straordinario che ha vinto due scudetti. Ora l’impianto ha bisogno di lavori voluti dall’Uefa, il contenzioso col Comune è praticamente risolto e con i nostri soldi saranno eseguiti i lavori necessari, chiesti dall’organismo europeo».

Purtroppo la violenza torna ad oscurare quanto di buono fatto dal Napoli, tifosi svedesi accoltellati.
«Ferma condanna, voglio però capire bene la dinamica dell’accaduto. Pur se tutto ciò è assurdo».

A qualche chilometro da Napoli domani gioca il Quarto, la piccola squadra che ha già vinto il titolo della legalità e dell’anticamorra. La Nazionale con Prandelli si allenerà con questi giocatori di qui a poco.
«Un gesto, ma questi sono quei gesti che hanno un altissimo valore ed un profilo altrettanto importante. Sono orgoglioso come imprenditore di calcio. Vorrei ospitare il Quarto per un allenamento insieme col Napoli a Castelvolturno. Se ci saranno le condizioni apriremo le nostre porte a questi ragazzi».

Fonte: Il Mattino.

venerdì 21 settembre 2012

Diego Armando Maradona diventerà padre per la quarta volta


Diego Armando Maradona, il fuoriclasse argentino considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi, diventerà padre per la quarta volta. Lo ha annunciato la sua compagna, Veronica Ojeda: "Sono al quarto mese di gravidanza", ha dichiarato al portale Ciudad la donna, che ha 34 anni. Maradona ne ha 51 ed è già padre di due figlie grandi - Dalma, 25 anni, e Giannina, 23 - nate dal suo matrimonio con Claudia Villafane. 'El Pibe de Oro' ha anche un figlio maschio di 26 anni, Diego Junior, nato dalla relazione con Claudia Sinagra quando giocava con il Napoli.

Maradona, campione del mondo con l'Argentina nel 1986 e finalista nei successivi Mondiali di Italia 1990, è già nonno, visto che sua figlia Giannina e il marito, il calciatore del Manchester City Sergio Aguero, hanno un bambino di tre anni di nome Benjamin.

Assente domani Mazzarri in conferenza stampa

Domani alle 11.30 ci sarà l'incontro con la stampa per la conferenza pre-gara di Mister Maran a Catania. Mazzarri, invece, non incontrerà la stampa come di consueto visti i ripetuti impegni di questa settimana e della prossima.

Catania-Napoli: arbitra Bergonzi di Genova


Mauro Bergonzi di Genova, 41 anni a dicembre, è all’undicesima stagione nella Can di A e B.
Vanta 113 presenze in serie A e 95 in B

I QUATTORDICI PRECEDENTI CON IL NAPOLI
Tredici in campionato ed uno in Coppa Italia
Sette vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte
Ha già diretto Catania-Napoli: 1-1 il 17 ottobre 2010

- Le sette vittorie:
Napoli-Pescara 1-0 il 30 novembre 2003
Napoli-Juventus 3-1 il 27 ottobre 2007
Napoli-Chievo 2-0 il 20 dicembre 2009
Bari-Napoli 1-2 il 18 aprile 2010
Roma-Napoli 0-2 il 12 febbraio 2011
Cesena-Napoli 1-3 il 10 settembre 2011
Napoli-Inter 1-0 il 26 febbraio 2012

- I tre pareggi:
Napoli-Vicenza 1-1 il 15 ottobre 2003 (a Campobasso)
Milan-Napoli 1-1 il 21 marzo 2010
Catania-Napoli 1-1 il 17 ottobre 2010

- Le quattro sconfitte:
Roma-Napoli 2-1 l’8 gennaio 2006 (in Coppa Italia, a porte chiuse)
Napoli-Cagliari 0-2 il 26 agosto 2007
Lazio-Napoli 2-0 il 14 novembre 2010
Bologna-Napoli 2-0 il 6 maggio 2012

COSI' IN CARRIERA:
208 presenze (113 in A e 95 in B)
86 vittorie interne (il 41,3%)
75 pareggi (il 36,1%)
47 vittorie esterne (il 22,6%)

57 rigori (circa uno ogni quattro partite)
70 espulsioni (circa una ogni tre partite)
996 ammonizioni (quasi 5 a partita)
7.801 falli fischiati (circa 37 a partita)

Catania-Napoli, i precedenti.


Le quattordici trasferte a Catania tra serie A e serie B

7 vittorie del Catania
5 pareggi
2 vittorie del Napoli
13 gol del Catania
6 gol del Napoli

L’ultima vittoria del Catania:
2-1 il 29 ottobre 2011
Cavani (N), Marchese (C), Bergessio (C)

L’ultimo pareggio:
1-1 il 17 ottobre 2010
Cavani (N), Gomez (C)

Le due vittorie del Napoli in Sicilia, entrambe in serie B:
22 gennaio 1950: 0-1: Krieziu
5 novembre 2002: 0-2: Dionigi (rigore), Sesa

P.s. David Sesa, nella sfida disputata nel novembre del 2002, si procurò il rigore trasformato poi da Dionigi e sigillò la partita col gol che decretò l'ultima vittoria degli Azzurri al Massimino di Catania. All'epoca lui indossava la maglia numero 7, quella che oggi porta sulle spalla Edinson Matador Cavani.


Cavani: "Voglio lasciare un segno indelebile in questa città. La Coppa Italia l'emozione più grande. Il gol più bello invece è stato al 93' contro il Lecce"

Parla Cavani e il mondo tace. Se in campo lo fa con i piedi, in radio (Radio Marte) fa ovvio uso della parola per mettere a nudo se stesso, le emozioni e la sua incessante voglia di Napoli:
"Giocare 100 partite con il Napoli è un traguardo importante perchè tengo a questa squadra e a questa città. Quest'estate ho messo sulla bilancia tanti fattori anche con la mia famiglia e sono felice d'essere rimasto qui". 
Parole spese per ritornare indietro nel tempo e guardando avanti, in occasione della sfida col Catania di domenica. Rimembra anche il gol più bello in maglia azzurra e le emozioni più forti: "Ho vinto un campionato con il Danubio ma ero troppo piccolo per capire cosa volesse dire. Dobbiamo pensare domenica dopo domenica. Rispetto allo scorso anno siamo più maturi. A Catania più che a segnare terrei molto a vincere. A Pechino stavamo facendo una grande gara, ti rimane il dispiacere ma bisogna guardare avanti. Il gol più difficile che ho segnato in questi anni a Napoli è stato quello con il Lecce al 93^. La partita più emozionante sicuramente la finale di Coppa Italia contro la Juve. Il gol più bello il 2^ al Cesena". 

Quanta voglia che ha questo Matador, di vincere e incidere il proprio nome nella storia del Napoli e di Napoli: "Voglio lasciare un segno indelebile in questa città perché questa è una città che non dimentica" 

Idolatra il talento dei suoi giovani compagni di reparto e attribuisce a Vargas un forte attaccamento alla maglia, soprattutto dopo la tripletta messa a segno ieri in Europa League contro l'Aik: "Insigne e Vargas sono due fuoriclasse. Possono ancora fare tanto e bisogna stimolarli per crescere sempre di più. Per Vargas è stato molto importante segnare, lui ci tiene a dare il suo apporto. Si merita questa gioia. La vita ti insegna che ogni giorno devi dimostrare il tuo valore dando sempre il massimo" Saggio signore del calcio...

Il Matador trova la carica giusta ascoltando l'inno di Guido Lembo che omaggia la città di Napoli e la sua anima incarnata in una squadra di calcio.
"La canzone che mi carica e che ho ascoltato prima della finale contro la Juve è 'Napoli è' di Guido Lembo". Ascoltala bene oh Cavani e ripeti insieme a noi: "E' solo Napoli il mio amore..."

De Laurentiis: "In Vargas c'ho sempre creduto"

Il più felice di tutti è Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli è orgoglioso della tripletta realizzata da Vargas, attaccante costato 11 milioni e che finora non aveva convinto pienamente: 'Lo abbiamo aspettato - ha detto il presidente azzurro dopo il 4-0 all'Aik Solna - e stasera finalmente ha dimostrato tutte le sue qualità. Soltanto chi aveva fretta poteva mettere pressione al ragazzo, noi non lo abbiamo mai fatto anzi abbiamo sempre avuto fiducia nelle sue qualità. Ora siamo tutti felici e contenti'.
Fonte: calcionapoli1926.it

giovedì 20 settembre 2012

“Sono contento, dedico la tripletta alla famiglia”


 Edu Vargas, autore di una tripletta questa sera, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi di Mediaset Premium: “Sono molto contento. Più per la squadra, per i compagni che per i miei tre gol. Questa tripletta la dedico alla mia famiglia. Probabilità di diventare titolare? Ognuno gioca al meglio per farsi trovare sempre pronto”

Notte da leoni: Aik travolto da uno straordinario Edu Vargas


Indomabile Napoli. Al San Paolo è imbattuto da 18 anni e la serie positiva continua...

Prima il gioiello cileno che sigla una tripletta e poi Blerim Dzemaili che mette il sigillo ad una partita in cassaforte già dal sesto minuto

Notte da leoni. Leoni della notte e d’Europa. In sua dimora questo Napoli è imbattibile. Il San Paolo è un fortino inespugnabile da 18 anni: quindici partite casalinghe in Europa (10 vittorie e 4 pareggi) che segnano una serie di risultati positivi, iniziati dopo la sconfitta per 1-0 nel terzo turno di Coppa Uefa contro l’Eintrecht Francoforte il 7 dicembre 1994. Numeri da far tremare le gambe a chi pesta l’erba del San Paolo. L’Europa League di questa stagione comincia subito per il Napoli con un importante balzo in avanti rispetto alla più plausibile pretendente del primo posto del Girone F, il PSV Eindhoven, poiché battuto inaspettatamente dal Dnipro per 2-0. L’utilizzo delle seconde linee è stato da molti considerato un azzardo ma per Mazzarri forse è la scelta migliore in modo tale da far esprimere, a chi trova meno spazio in campionato, tutto il proprio valore e la voglia di far bene. Ne sa qualcosa Fernandez, “titolarissimo” nella nazionale Argentina ma considerato come seconda scelta nel Napoli. Si esalta invece, si gasa e mette a segno una tripletta Edu Vargas, complice anche una buona integrazione con il gioco della squadra. Insigne lancia, e Vargas compie il suo dovere. Hamsik lo serve in profondità e anche stavolta il gol non manca. E così l’Aik viene travolto 4-0 tornando in Svezia solo col ricordo di una bella gita nella bella Napoli.
È la geometria pianificata di una squadra che si conosce e gioca a memoria ad essere l’arma in più per gli Azzurri. E nel frattempo Mazzarri si gode la sua ciurma dalla tribuna, con un sorriso stampato sul volto e tra le labbra la solita sigaretta che fuma di un inevitabile orgoglio nel vedere le proprie seconde linee giocare con un certo carisma, con una certa voglia di vittoria e come meglio non può.

Edu Vargas, eroe per una notte- Guardarsi intorno, trattenere il respiro, stringere forte a sé il pallone meritato per i tre gol fatti, lasciare che le emozioni parlino e le critiche scivolino. Eduardo Jesus Vargas Rojas, per gli amici Edu, cileno ventiduenne, lascia il segno in una notte che ha reso speciale per Napoli e per se stesso. Esordio in Europa League con tre gol: come farà a dormire stanotte? Certo che la compagine avversaria, rappresentata dall’Aik Stoccolma, ha agevolato e spianato la strada al cileno per deficit tattico e tecnico, particolarmente evidente contro un avversario come il Napoli. Tre gol e intrepida voglia di riscatto dalle voci che lo consideravano non idoneo a vestire la maglia azzurra o quantomeno non equamente pagato per le sue qualità Dimostra la grinta, i denti e tutta l’energia accumulata in questi mesi da fanciullo napoletano senza gol in gare ufficiali. L’attesa è stata lunga ma aspettare tanto tempo per segnare tre gol in Europa, salire in cima alla classifica capocannonieri e regalare tre punti e una differenza reti importanti alla squadra non ha prezzo. Corre, taglia il campo, fa i giusti movimenti, aiuta i compagni e segna, che infondo è la cosa più importante.

Top&Flop- La sufficienza è quasi per tutti il voto minimo. Rosati (voto 7) non ha nulla in meno di De Sanctis e mostra tra i pali una grande sicurezza . Fernandez (6.5) gioca con esperienza di ruolo proprio come se indossasse la maglia dell’Argentina. Aronica (6) è per la prima volta capitano e non disdegna il suo dovere. Gamberini (6) và in difficoltà nel gioco aereo. Buona la prestazione degli esterni di centrocampo: Mesto (6.5) è aggressivo al punto giusto e sembra avere un piede buono e Dossena (6.5) cavalca la fascia e si rende pericoloso anche lui con traversoni insidiosi. Le chiavi della linea di mediana sono affidate a Donadel (5.5), che ritorna titolare dopo un anno di inattività e che non riesce a garantire una determinata sicurezza sia in fase di copertura che in fase di impostazione del gioco. El Kaddouri (5.5) è ancora prematuro da poter giudicare in senso generale. Beharmi (6.5) si impone col fisico e con la grinta. Insigne (7) inventa e serve un assist; Vargas (8.5) battezza il suo primo gol in Europa e con la maglia del Napoli al San Paolo e cresima gli avversari con una tripletta decisiva. Hamsik (5) entra, serve una palla d’ora a Vargas che conclude a rete e infine si fa espellere per una grande ingenuità. Dzemaili (6.5) subentra e fa gol con un po’ di fortuna. Secondo gol in Europa League e quinto in maglia azzurra.

Fabio Corsaro

Napoli-Aik: ecco le formazioni. Spazio alle seconde linee. Insigne-Vargas la coppia d'attacco


Napoli-AIK Solna alle ore 19 al San Paolo per la prima giornata del Girone F di Europa League.

Arbitro: Clément Turpin (Francia). Assistenti: Frédéric Cano (Francia) e Nicolas Danos (Francia).
Arbitri di porta: Ruddy Buquet (Francia) e Olivier Thual (Francia). Quarto uomo: Laurent Stien (Francia)


NAPOLI (3-5-1-1): Rosati; Gamberini, Fernandez, Aronica; Mesto, Behrami, Donadel, El Kaddouri, Dossena; Insigne; Vargas. All. Frustalupi.

AIK (4-4-2): Turina; Lorentzson, Karlsson, Majstorovic, Johansson; Gustavsson, Danìelsson, Borges, Mutumba; Bangura, Karikari. All. Alm.

Quagliarella salva la Juve e i tifosi bianconeri gli dedicano il coro di Maradona


Fabio Quagliarella one man show. Il suo ingresso rivitalizza la Juventus sotto di un gol col Chelsea. L'attaccante stabiese segna il 2-2 imbeccato da Marchisio. Poi, sfiora il 3-2 con una conclusione che scheggia la traversa. E' lui il grande protagonista allo Stamford Bridge al punto che i tifosi bianconeri, nei minuti successivi al 2-2, intonano il coro che per anni era fatto dai tifosi del Napoli per Re Diego Maradona: "'O mamma, mamma, mamma, sai perchè mi batte il corazon. Ho visto Quagliarella...". Poca inventiva, altrettanta la creatività. Scarsa dignità, vergognosa Signora Juventus.

Hamsik può raggiungere Maradona


Se scenderà in campo, Marek Hamsik giocherà stasera la partita numero 25 in Europa con la maglia del Napoli e raggiungerebbe Diego Maradona, Antonio Careca e Josè Altafini al sesto posto nella classifica delle presenze degli azzurri nelle coppe europee.

Fonte: il Mattino.

Behrami: "Quello con l'Aik è un match importante, Napoli rende speciale ogni gara"


Valon Behrami si è presentato in sala stampa insieme al tecnico Mazzarri per la conferenza che introduce il match di Europa League in programma stasera, che vedrà il Napoli affrontare gli svedese dell'AIK Solna.

Il centrocampista nega il pericolo di sottovalutazione dell'impegno europeo e spiega: "E' bello giocare questa partita, poi Napoli rende speciale ogni sfida. Inoltre abbiamo un tecnico che ci fa rendere al meglio in ogni gara, la squadra è pronta. Sappiamo tutti il ruolo che abbiamo".

Behrami dichiara di apprezzare l'entusiasmo della gente partenopea, anche se ammette: "Spero di continuare così, ma qualsiasi risultato bisogna prenderlo bene. Sotto questo punto di vista Napoli non è molto equilibrata".

Quindi lo svizzero torna sul match di Europa League: "E' una gara importante, noi giocatori più esperti dobbiamo cercare di dare una mano ai più giovani.- e a chi gli chiede se questo Napoli sia la squadra più forte in cui abbia mai giocato risponde- Probabilmente si, non mi è mai capitata una squadra così".

Behrami sottolinea poi la perfetta intesa con Donadel, compagno di reparto già in viola: "Abbiamo giocato insieme a Firenze due anni fa, conosciamo le nostre caratteristiche. Ma la forza di questo gruppo è che ogni calciatore sa quello che deve fare quando viene chiamato in causa".

Infine lo svizzero tranquillizza tutti sui pericoli del turn-over, e rivela: "Sappiamo bene che ogni partita è un esame per noi, abbiamo vinto la prima partita e ci sono stati dei cambi, alla seconda è successo lo stesso e così via. Il tecnico sa che può fidarsi di noi e noi ci fidiamo di lui". 

Mazzarri: "Aik sfida temibile. Giusto dare spazio a chi ha giocato meno"


Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida di Europe League con l'Aik Solna: "Lo spirito è lo stesso. Ho grande entusiasmo, ogni partita per me è una sfida. E' il mio modo di essere e lo porto avanti. Il turnover? Nel momento in cui si parla di una rosa di 22 elementi, non vedo rivoluzione, è semplicemente una programmazione seria. Non ci sono i titolarissimi. In questa gara siamo anche costretti a fare delle scelte. 

Abbiamo sei gare in diciotto giorni, in campionato siamo reduci da tre vittorie, poi domenica c'è il Catania, dove abbiamo sempre faticato e per noi sarà una partita tremenda. Poi ci sono Lazio e Sampdoria, ovvero le due capoliste, questo ci costringe a fare delle scelte importanti. Chiuderemo il ciclo terribile con Psv e Udinese. Domani giocheranno alcuni che sono stati impiegati meno. Le amichevoli di quest'estate sono state fatte con squadre di livello europeo proprio in previsione dell'Europe League. 

Con l'Olympiacos abbiamo vinto con i giocatori che ci saranno domani. Ci sono un paio di novità, come El Kaddouri che è da valutare e Mesto, l'ultimo arrivato. In attacco c'erano sempre Insigne e Vargas, Pandev ha giocato molto meno degli altri. Abbiamo vinto spesso e questo ci dà consapevolezza. L'Aik Solna? Hamrin ha detto che questa squadra è considerata la Juventus della Svezia. L'ho vista assieme ai miei collaboratori, è una formazione all'altezza eliminando il Cska Mosca. 

In trasferta esprime un calcio bello, veloce e tecnico. Oggi farò vedere i video ai ragazzi, così si rendono conto. Mi aspetto un aiuto importante da parte del pubblico che dovranno incoraggiare chi finora ha avuto poco spazio. Ci saranno dei ragazzi molto giovani che vanno aiutati. Vargas? L'ho visto bene in tutte le partite, ha avuto anche sfortuna. Ricordatelo contro il Bayern Monaco, spero che possa segnare. In questo senso è un po' in ritardo, deve stare tranquillo e troverà pure il gol. 

Io valuto i giocatori in maniera complessiva e lui finora è andato sempre bene. Spero che abbia quel pizzico di fortuna per sfatare questo tabù. Continuo a ripetere che l'Aik è una formazione di livello: sono molti più avanti di noi nella preparazione. Senza dimenticare che il Napoli è molto considerato in Europa, quindi tutti ci temono. Questo è un motivo d'orgoglio. Siamo considerati la squadra da battere. Il nostro avvio in campionato è sinonimo di crescita, abbiamo le nostre certezze, i nuovi si sono integrati. 

I miei giocatori non danno nulla per scontato, l'impegno non sarà sottovalutato anche perché chi giocherà vuole mettersi in mostra. Dell'Aik Solna temo soprattutto il reparto offensivo. L'Europe League? Noi faremo di tutto per passare il turno, poi diventa una competizione difficile come la Champions League. Ci saranno le estromesse da questa competizione. Affrontiamo la competizione per crescere ancora. In campionato, ad esempio, le prossime tre gare diranno la nostra attuale dimensione, quindi dobbiamo risparmiare le energie. 

Aronica? Ieri ha dato segnali di potercela fare, è uno dei pochi dubbi che ho. Se sta bene, giocherà lui, altrimenti tocca a Paolo Cannavaro, è quello che sta meglio. Campagnaro, invece, è affaticato. Sarò squalificato? E' un dettaglio, la squadra è preparata. Mi affido a Frustalupi e ai miei collaboratori. L'importante è che si prepari bene la sfida. Gli automatismi saranno collaudati, vediamo se farò giocare El Kaddouri dall'inizio per un problema di tenuta. 

Rispetto ad Uvini, è arrivato già allenato e dovrebbe giocare nello stesso ruolo che faceva al Brescia. Per il brasiliano è un po' diverso, ha grandi capacità di apprendimento, ma in questo momento non è ancora pronto, per un difensore è più difficile. Vedremo se lo porterò in panchina. La preoccupazione per i tanti cambi è solo minima. Donadel, ad esempio, ha fatto tutta la preparazione, dobbiamo solo vedere il ritmo gara. Hamsik non gioca e verrà in panchina, pronto ad entrare. 

Mourinho? L'accostamento non mi piace, ognuno ha la sua storia. I paragoni non mi piacevano neanche quando era giocatore".

Fonte: radiomarte.