Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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lunedì 24 dicembre 2012
Italia prendi appunti: ecco cosa accade in Australia per un coro razzista.
Storia che ha dell'incredibile ma che va rimarcata per la sua qualità, da prendere come esempio per quanto accade in Italia e, spesso, non si fa. La federcalcio australiana ha deciso di impedire l'accesso, per due anni, ad un tifoso dell'Adelaide United, formazione che milita nella A-League locale, la massima divisione, il quale aveva rivolto degli insulti razzisti a Paul Ifill, ex attaccante della nazionale della Barbados.
La FFA, in un comunicato, ha ammesso come il tifoso, del quale non è stato rivelato il nome, abbia infranto il regolamento di condotta degli spettatori durante la sfida tra Adelaide e Wellington Phoenix. Il primo club ha anche annunciato d'aver stracciato la carta da membership dello stesso giocatore.
La polizia e la Lega Calcio hanno aperto l'inchiesta dopo che Ifill si era lamentato su Twitter. E le immagini allo stadio hanno inchiodato il tifoso. Chissà cosa succederebbe se una cosa del genere fosse applicata in Italia.
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