Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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AzzurroNapoli 1926
giovedì 20 dicembre 2012
Ecco la FOTO DEL GIORNO di AzzurroNapoli 1926: Cavani e il suo essere grande uomo.
Edi Cavani disegna la speranza, pennella la forza e il coraggio, fa schizzi di energia e abbozza la sua grinta tramite parole che sembrano essere quelle di un leader, di un uomo che carica la responsabilità di una squadra sulle sue spalle, di un calciatore che ha fame costante di vittoria e per sfamarsi non può far altro che vincere: "Ci guarderemo negli occhi per capire che uomini siamo. Prometto reazione già a Siena. E' il momento più delicato che abbia mai vissuto da quando sono a Napoli ma, uniti, mostreremo attaccamento alla maglia e son sicuro che i tifosi continueranno ad appoggiarci". Le sue parole squarciano il silenzio della paura e dell'amarezza dopo la sconfitta col Bologna in Coppa Italia che ha significato eliminazione dalla stessa competizione, di cui il Napoli è detentore. La rinascita inizia con lui, col Matador Cavani, semplice come una colomba, forte come un'aquila.
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