La squadra di Mazzarri vive un periodo delicato. Arriva la quarta sconfitta consecutiva. La testa non c'è: manca tranquillità e concentrazione. La sfida di Siena è una gara importantissima per il morale e la classifica. Sabato vedremo se il Napoli saprà reagire.
Cavani, Pasquato, Kone. L'incubo Pioli si ripropone a Mazzarri e il greco libera tutto l'estro che possiede. Il tiro a giro sul secondo palo al 93' è fatale e caccia i detentori della Coppa dalla stessa competizione.
La testa è scossa. La tranquillità fa fatica a filtrare tra la rovesciata di Kone e la squalifica di Cannavaro. La squadra si ritrova in un'instabile equilibrio fisico e psichico. Non c'è pace nel cuore degli azzurri che continuano a soffrire tra giustizialismo e sconfitte sul campo. E quanto brucia la sconfitta di stasera. L'incredulità passa dalle seconde linee schierate da Pioli alla sfortuna o al demerito del Napoli di non chiudere mai la partita quando è in vantaggio. Cavani segna e non fa notizia. Pandev si divora due clamorose occasioni a 10 minuti dalla fine e Kone, vittima di innumerevoli falli nel corso del match, schiaccia e distrugge morale e ambizioni del Napoli con una perla a giro dal valore della magia balistica firmata stesso da lui domenica scorsa. Un Bologna schierato per giocare batte un Napoli sceso in campo per vincere. I campioni, i detentori in carica della Coppa Italia sono fuori dalla competizione. I fasti della finale del 20 maggio a Roma sembrano lontani anni luce. È un momento delicato, forse troppo per una squadra come il Napoli non abituata a così tante pressioni mediatiche e perlopiù giuridiche. Anche in campo ci si appende ad un filo chiamato Cavani che non può però sempre risolvere da solo le partite. Sembra il Napoli della fine del ciclo di Reja, incapace di vincere e, seppur riusciva ad ottenere i tre punti, la sofferenza era la principale compagna dei tifosi. Pathos e sfortuna: è un periodo delicatissimo, quasi fragile. Il silenzio stampa sembra l'antidoto ad ulteriori inquinamenti dello stato d'animo. Mazzarri, se potesse, non sfiderebbe più Pioli per il resto della sua carriera: 6 partite, nessuna vittoria e solo un pareggio conquistato. Il Napoli è fuori signori e non è uno scherzo. Spegnete l'albero e andate a dormire. Per non pensare a questa sconfitta occorre dormirci su anche se forse i sonni degli azzurri non saranno tutti sogni.
TOP&FLOP- De Sanctis 6. Prende gol sotto le gambe su un tiro potente di Pasquato: poteva fare di più. Salva il risultato però in due occasioni nel secondo tempo: si riscatta prima su Pasquato e poi su Veratti. Infine Kone lo punisce con la sua magia. Flashback, maledetto flashback. Fernandez 5. Tatticamente e teoricamente sarebbe lui il sostituto di Cannavaro. Di certo non riesce a colmare l'assenza del capitano. Pecca in velocità e nell'uno contro uno negli spazi ampi. Compie troppe ingenuità. Mazzarri forse fa bene a non fidarsi... Britos 6. Gioca bene palla al piede, sapendo pure sufficientemente impostare il gioco. Salva più di una volta la sua zona di campo con un'efficace marcatura. Campagnaro 6.5. Chissà se il suo futuro sia davvero lontano da Napoli a partire già da gennaio ma dimostra di non essere distratto da alcuna voce. Puntuale, preciso e tempestivo. Si invola anche sulla fascia. Ci prova di testa allo scadere ma la volontà della palla non è quella di appoggiarsi in rete. Dossena 5. La sua corsa non ricompensa i cross, mai precisi o tagliati. Mesto 5. Dà gas alla corsia di destra. Mette pochi cross e gioca soprattutto palla a terra. Sbaglia completamente il traversone del minuto 93, pur essendo libero da ogni tipo di marcatura. Tuttavia non ricadono su di lui le colpe della sconfitta. Inler 6. Impiega quantità e qualità nel suo fare ma si perde in troppe leggerezze tra passaggi sbagliati e palle perse. Calcia tre volte in 7 minuti dal 60' in poi, ma le sue sassata stavolta non gonfiano la rete. Donadel 5. Tanta foga, altrettanto fumo ma è poco l'arresto che offre alla squadra.
El Kaddouri 6+. I segnali sono positivissimi, nonostante la longevità degli stessi abbia rappresentato solo metà del match. Buon possesso palla e utilizzo della stessa. Cala fin troppo nel secondo tempo, tanto da essere sostituito. Pandev 5.5. È indiscusso protagonista del primo tempo con un gran possesso palla e almeno due assist appetitosi. Scompare nel secondo tempo ed è clamoroso quando è chiamato in causa e sbaglia dinanzi al portiere, beccando poi anche un palo. Cavani 6.5. È l'unico che garantisce gol e finalizzazione. Non possono dipendere solo da lui le speranze di un'intera squadra. Si mette pure il ragazzino Stojanovic di 19 anni a parargli tiri e respingere gioie.
Fabio Corsaro
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