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venerdì 28 dicembre 2012

Il custode del campo vieta ad Insigne di allenarsi. Interviene il sindaco: "Lorenzo suscettibile: anche i campioni devono rispettare le regole"


Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, voleva allenarsi nello stadio della «sua» cittadina natale, Frattamaggiore: ma il custode dell'impianto municipale ha chiamato il sindaco, per chiedere se il giocatore fosse autorizzato, e Insigne - dopo una concitata conversazione telefonica con il primo cittadino - ha preferito andar via. È lo stesso sindaco, Francesco Russo, a ricostruire le fasi della vicenda. «L'estate scorsa, quando Lorenzo era ancora al Pescara, lo autorizzai a usare per un mese lo stadio per i suoi allenamenti; ovviamente gratis, mentre i cittadini che chiedono l'accesso devono pagare una quota. 

Stamane il custode non ha fatto altro che il suo dovere: occorre sorvegliare gli accessi all'impianto, nuovissimo e tra i migliori d'Italia, e quindi, quando si è presentato Insigne, gli ha chiesto se fosse autorizzato. In mancanza del permesso, mi ha chiamato al telefono e ci ha messi in comunicazione». «A Lorenzo - aggiunge Russo - ho ripetuto che non c'erano problemi nel fargli usare l'impianto, come in passato, e che l'avrei anche autorizzato verbalmente. 

Ma mi è parso infastidito, risentito, ed ha preferito andare via. Mi spiace per la sua reazione, se è così suscettibile gli chiedo scusa; ma un campione deve anche rendersi conto che esistono regole da rispettare, specie quando si gestiscono impianti che appartengono alla collettività». 

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