Gli Azzurri sciupano un’altra opportunità. Tre punti gettati al vento, sperando che domani non ci saranno nè penalizzazioni nè squalifiche. Momento estremamente delicato per il Napoli.
Gamberini e Cavani non bastano. Il Bologna rimonta e fa 2-3. Diamanti superlativo. Kone rovescia e fa il gol della domenica. Portanova torna dalla squalifica per calcioscommesse e si sfoga con un’incornata che distrugge le ambizioni degli azzurri.
Ancora.
Ancora una volta il Napoli non si dimostra all’altezza di essere la vera
anti-Juve; ancora una volta i tre punti rimangono l’utopia di una realtà che
non doveva essere altro che scontata. Dove muore l’immaturità nasce la rabbia,
quella che acceca il tifoso che non si capacita di come sia possibile soffrire
così per perdere contro una squadra come il Bologna. Tutto rispetto, per
carità, ma una squadra candidata allo scudetto queste opportunità non deve
sciuparle in tal modo anche perché la favorita del campionato non fa sconti a
nessuno e ha una cavalcata incredibile. Il Bologna non vinceva dal lontano 2000
quando i 5 gol dei felsinei scioccarono il San Paolo. Pioli si conferma il
tabù, nonché “bestia nera”, di Mazzarri che, se potesse, non ci giocherebbe mai
contro: 4 sconfitte e un pareggio. Quanta amarezza, quanta ingenuità. Maggio,
Cavani e Inler sciupano; Kone si trasforma e inventa un’impensabile magia
balistica; Portanova torna dalla squalifica di 4 mesi e si sfoga così, un’incornata che scarica tensione e
rappresenta una grande liberazione. La classifica delle zone nobili si accorcia
tantissimo: la Signora è campione d’inverno con due giornate d’anticipo con 41
punti, l’Inter che la segue a quota 34 ha alle spalle Napoli e Lazio con 33
punti, Fiorentina a 32 unità, Roma 29 e un Milan in risalita che conta 27
punti. Sembra ormai di rivedere il Napoli dello scorso anno che spreca tante energie
senza ottenere la vittoria, pur giocando bene. Sarà la mancanza di cattiveria,
l’imprecisione sotto porta o credere di avere già le partite in pugno, ma questa
squadra non può sempre precipitare nell’illusione, nel buio della paura senza
fare la voce grossa e chiudere nei momenti che contano le partite. Mazzarri
analizza questo mal di vittoria e questa mancanza di convinzione nel guadagnare
i tre punti: “Abbiamo il difetto che
quando andiamo in vantaggio pensiamo di aver già vinto, non chiudiamo la
partita e inconsciamente ci distraiamo. Dopo la rimonta probabilmente pensavamo
di aver già vinto. Ma non è così. L'ho già spiegato tante volte in questi mesi
alla squadra, ma evidentemente devo farmi capire meglio”. Questione di
comprensione. Questione di maturità. Il Natale è alle porte e i tifosi
vorrebbero essere regalati una vendetta che significa qualificazione alle
semifinali di Coppa Italia mercoledì proprio contro il Bologna e gli ultimi tre
punti del 2012 a Siena sabato alle ore 15:00. La società toscana ha esonerato
Serse Cosmi e molto probabilmente siederà sulla panchina bianconera Beppe
Iachini. Sveglia Napoli, altri passi falsi non sono ammessi.
TOP&FLOP- De Sanctis (6) tiene in vita il risultato con importanti uscite
basse e a mezz'altezza ma non può nulla in occasione dei tre gol subiti. Gamberini (6.5) è solido come una
roccia e segna il raddoppio azzurro che ha la sfortuna di illudere solamente i
tifosi. Cannavaro (5.5) appare
inizialmente un po' distratto: normale reazione ad un processo che potrebbe
ingiustamente ledergli morale e carriera per i prossimi 6 mesi. Domani il responso:
Napoli, incrocia le dita! Si riprende gradualmente ma si perde Portanova che
frantuma i sogni degli azzurri; lui che ritorna proprio da una squalifica di 4
mesi per calcio scommesse: maledetto destino! Britos (6-) usa bene il piede e gioca con la testa. Tuttavia la
colpa è sua se Gabbiadini era solo ad appoggiare la palla in rete che ha
siglato il momentaneo 0-1. Maggio
(6) è un nitro, un turbo senza freni che brucia l'erba del San Paolo ma ha il
brutto vizio di non concretizzare l'azione con cross calibrati o conclusioni
degne di nota. Inler (6+) esegue una
partita piena di sostanza e qualità. Ci prova spesso dal limite: ormai il suo
piede fa tremare ogni pallone. Era diffidato, viene ammonito e salterà la sfida
di Siena. Behrami (6.5) è
tostissimo. Corre a tutto gas, non si ferma mai e non rinuncia ai contrasti
perché non li teme. Un uomo tutto sacrificio che non conosce la paura. Zuniga (6.5) se utilizza il destro è
fenomeno per natura. Tanta corsa, tanta roba. Hamsik (6) alterna colpi di genio a superficialità come semplici
passaggi sbagliati. Solito assistman ma qualcuno lì davanti sciupa troppo. Insigne (7): ma quale futuro, il
ragazzo è pronto già per il presente. Gestisce bene ogni pallone, non li spreca
e soprattutto sa come farne uso. Pennella un pallone perfetto sulla testa di
Cavani che non può far altro che cogliere al volo l'invito di schiacciare il
pallone in rete. Al fenomeno di Frattamaggiore manca solo quel pizzico di
fortuna ma il tempo lo aiuterà ad essere sempre più protagonista. Cavani (6.5) è il solito goleador ma il
carattere del campione non deve diventare quello superbo del calciatore.
Purtroppo sciupa l'occasione per chiudere la partita. Pandev (6) anima un po’ il match con
qualche verticalizzazione in più e un possesso palla discreto. Il suo contributo
però non basta. Dzemaili (5): poca
roba, troppa poca roba.
Fabio Corsaro
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