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lunedì 17 dicembre 2012

L'EDITORIALE- Anche stavolta il Napoli fa cilecca. Questione di incomprensione o immaturità? Ora la Juve appare all’orizzonte.


Gli Azzurri sciupano un’altra opportunità. Tre punti gettati al vento, sperando che domani non ci saranno nè penalizzazioni nè squalifiche. Momento estremamente delicato per il Napoli.

Gamberini e Cavani non bastano. Il Bologna rimonta e fa 2-3. Diamanti superlativo. Kone rovescia e fa il gol della domenica. Portanova torna dalla squalifica per calcioscommesse e si sfoga con un’incornata che distrugge le ambizioni degli azzurri.

Ancora. Ancora una volta il Napoli non si dimostra all’altezza di essere la vera anti-Juve; ancora una volta i tre punti rimangono l’utopia di una realtà che non doveva essere altro che scontata. Dove muore l’immaturità nasce la rabbia, quella che acceca il tifoso che non si capacita di come sia possibile soffrire così per perdere contro una squadra come il Bologna. Tutto rispetto, per carità, ma una squadra candidata allo scudetto queste opportunità non deve sciuparle in tal modo anche perché la favorita del campionato non fa sconti a nessuno e ha una cavalcata incredibile. Il Bologna non vinceva dal lontano 2000 quando i 5 gol dei felsinei scioccarono il San Paolo. Pioli si conferma il tabù, nonché “bestia nera”, di Mazzarri che, se potesse, non ci giocherebbe mai contro: 4 sconfitte e un pareggio. Quanta amarezza, quanta ingenuità. Maggio, Cavani e Inler sciupano; Kone si trasforma e inventa un’impensabile magia balistica; Portanova torna dalla squalifica di 4 mesi e si sfoga così,  un’incornata che scarica tensione e rappresenta una grande liberazione. La classifica delle zone nobili si accorcia tantissimo: la Signora è campione d’inverno con due giornate d’anticipo con 41 punti, l’Inter che la segue a quota 34 ha alle spalle Napoli e Lazio con 33 punti, Fiorentina a 32 unità, Roma 29 e un Milan in risalita che conta 27 punti. Sembra ormai di rivedere il Napoli dello scorso anno che spreca tante energie senza ottenere la vittoria, pur giocando bene. Sarà la mancanza di cattiveria, l’imprecisione sotto porta o credere di avere già le partite in pugno, ma questa squadra non può sempre precipitare nell’illusione, nel buio della paura senza fare la voce grossa e chiudere nei momenti che contano le partite. Mazzarri analizza questo mal di vittoria e questa mancanza di convinzione nel guadagnare i tre punti: “Abbiamo il difetto che quando andiamo in vantaggio pensiamo di aver già vinto, non chiudiamo la partita e inconsciamente ci distraiamo. Dopo la rimonta probabilmente pensavamo di aver già vinto. Ma non è così. L'ho già spiegato tante volte in questi mesi alla squadra, ma evidentemente devo farmi capire meglio”. Questione di comprensione. Questione di maturità. Il Natale è alle porte e i tifosi vorrebbero essere regalati una vendetta che significa qualificazione alle semifinali di Coppa Italia mercoledì proprio contro il Bologna e gli ultimi tre punti del 2012 a Siena sabato alle ore 15:00. La società toscana ha esonerato Serse Cosmi e molto probabilmente siederà sulla panchina bianconera Beppe Iachini. Sveglia Napoli, altri passi falsi non sono ammessi.

TOP&FLOP- De Sanctis (6) tiene in vita il risultato con importanti uscite basse e a mezz'altezza ma non può nulla in occasione dei tre gol subiti. Gamberini (6.5) è solido come una roccia e segna il raddoppio azzurro che ha la sfortuna di illudere solamente i tifosi. Cannavaro (5.5) appare inizialmente un po' distratto: normale reazione ad un processo che potrebbe ingiustamente ledergli morale e carriera per i prossimi 6 mesi. Domani il responso: Napoli, incrocia le dita! Si riprende gradualmente ma si perde Portanova che frantuma i sogni degli azzurri; lui che ritorna proprio da una squalifica di 4 mesi per calcio scommesse: maledetto destino! Britos (6-) usa bene il piede e gioca con la testa. Tuttavia la colpa è sua se Gabbiadini era solo ad appoggiare la palla in rete che ha siglato il momentaneo 0-1. Maggio (6) è un nitro, un turbo senza freni che brucia l'erba del San Paolo ma ha il brutto vizio di non concretizzare l'azione con cross calibrati o conclusioni degne di nota. Inler (6+) esegue una partita piena di sostanza e qualità. Ci prova spesso dal limite: ormai il suo piede fa tremare ogni pallone. Era diffidato, viene ammonito e salterà la sfida di Siena. Behrami (6.5) è tostissimo. Corre a tutto gas, non si ferma mai e non rinuncia ai contrasti perché non li teme. Un uomo tutto sacrificio che non conosce la paura. Zuniga (6.5) se utilizza il destro è fenomeno per natura. Tanta corsa, tanta roba. Hamsik (6) alterna colpi di genio a superficialità come semplici passaggi sbagliati. Solito assistman ma qualcuno lì davanti sciupa troppo. Insigne (7): ma quale futuro, il ragazzo è pronto già per il presente. Gestisce bene ogni pallone, non li spreca e soprattutto sa come farne uso. Pennella un pallone perfetto sulla testa di Cavani che non può far altro che cogliere al volo l'invito di schiacciare il pallone in rete. Al fenomeno di Frattamaggiore manca solo quel pizzico di fortuna ma il tempo lo aiuterà ad essere sempre più protagonista. Cavani (6.5) è il solito goleador ma il carattere del campione non deve diventare quello superbo del calciatore. Purtroppo sciupa l'occasione per chiudere la partita. Pandev (6) anima un po’ il match con qualche verticalizzazione in più e un possesso palla discreto. Il suo contributo però non basta. Dzemaili (5): poca roba, troppa poca roba.

Fabio Corsaro


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