Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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venerdì 23 novembre 2012
L'instancabile Cavani: "Il Napoli cerca un vice me? Ma io voglio sempre giocare e continuare a segnare"
Sempre lui, solo lui. Edinson Cavani il "cannibale", si prende tutto, carica la squadra sulle spalle e la porta ai sedicesimi. Raggiungendo un traguardo storico personale, e rilasciando una dichiarazione che fa ben capire di che pasta è fatto il Matador. Ecco quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport: Tutti stretti attorno al miglior cannoniere europeo nella storia del club: sono adesso 18 le sue reti tra due edizioni di Europa League e una di Champions League. Un premio meritato. Perché Edinson, pericoloso fin dall’avvio, ci ha provato in tutti i modi, andando vicino al raddoppio già a metà ripresa, fidandosi del proprio istinto killer e ricorrendo pure al mestiere, al cospetto di difensori irriducibili. E in un fazzoletto d’erba, davanti a Karlsson, l’attaccante si è procurato il rigore, trasformato poi con freddezza, mentre già scorrevano i titoli di coda. Alla fine l’ovazione di una squadra sempre più Cavani-dipendente: «Non abbiamo giocato una grande partita — racconta l’attaccante —, ci ha penalizzato il terreno e poi in campo internazionale non esistono avversarie facili. Contava però solo vincere, ed è quello che abbiamo fatto. Era importante qualificarsi, solo quello, per dare un’altra gioia ai nostri splendidi tifosi che ci hanno seguito anche qui in Svezia. Il Napoli cerca un vice Cavani? Ma io vorrei giocare sempre, rendermi utile in ogni momento».
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