Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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domenica 21 ottobre 2012
Da Los Angeles arriva la carica del patron dopo la sconfitta: "Ragazzi, bravi lo stesso"
De Laurentiis non era a Torino. Il presidente, volato a Los Angeles il 10 ottobre per improrogabili impegni cinematografici, ha assistito alla partita con il figlio Luigi. E proprio il primogenito del produttore, il suo più stretto collaboratore nella Filmauro, prima della partita ha inviato un tweet per far sapere ai suoi amici: «Vedrò la partita con mio padre. La tensione mi ricorda la finale del 2006 contro la Francia».
Ma non è finita con un trionfo come all’Olympiastadion di Berlino, dove gli azzurri guidati da Fabio Cannavaro vinsero la Coppa del mondo. De Laurentiis - riferisce Il Mattino - si è poi messo in contatto con l’altro figlio Edoardo, vicepresidente del Napoli, tornato a seguire la squadra dopo aver scontato la squalifica, e il responsabile delle relazioni esterne, Nicola Lombardo. Amareggiato il patron, che ha comunque dato al telefono la carica agli azzurri dopo la sconfitta che interrompe la serie positiva del Napoli.
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