Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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venerdì 26 ottobre 2012
L'EDITORIALE: Disastro Napoli. I tifosi rifiutano la maglia. Azzurri battuti dal Dnipro 3-1
Fedetskiy, Matheus e Giuliano puniscono Mazzarri e i suoi uomini. Cavani ci prova ma è tutto inutile.
Mazzarri: “Ho notato una crescita nei giocatori. Il girone è ancora aperto e proveremo a superare il turno”
Il Napoli perde, ancora, in Europa League. Pesante la sconfitta incassata. Cavani, subentrato al 55', ci ha provato più di una volta ma dopo un palo, due parate di Lastuvka, un rigore segnato e una punizione terminata out di pochissimo, non può più nulla il Matador. Il nocciolo della sconfitta risiede nelle scelte di Mazzarri, deciso ad applicare questo turnover che sta fruttando non belle figure che una squadra come il Napoli non può permettersi. Competizione affrontata con superficialità, senza rispetto, nel tentativo di far emergere qualche seconda linea ma, purtroppo, la maggior parte delle stesse non sono all’altezza dei titolarissimi". Vargas ha dimenticato in Cile le qualità che facevano di lui uno dei più forti giovani del calcio sudamericano e non solo. I soldi spesi per lui non compensano le prestazioni espresse dal calciatore in campo. Manca un vero e puro vice-Cavani perché né Vargas né Insigne hanno le potenzialità per sostituire il Matador. Fortuna che l'Aik ha stoppato il Psv sull'1-1. In tal senso gli azzurri hanno un solo punto da recuperare agli olandesi a quota 4. Invece il Dnipro vola: 9 punti e un piede ai sedicesimi di finale. La squadra che non t'aspetti batte il Napoli 3-1 e innalza i cuori ucraini, speranzosi di andare fino in fondo in questa competizione, totalmente snobbata dal Napoli. Fedetskiy, Matheus e Giuliano fanno cantare la Dnipro Arena. I tifosi del Napoli rifiutano le maglie dei calciatori, incolpati di non dare tutto se stessi. Mazzarri risponde: “Dico ai tifosi che i ragazzi sono entrati in campo e hanno dato tutto quelle che avevano. Poi sono liberi di fare quel che vogliono”. Il coach livornese ci crede ancora e vuole superare a tutti i costi il turno: “Il pareggio del Psv con l’Aik dimostra che le partite nel calcio moderno sono tutte equilibrate. Ora tocca al Dnipro di venire al San Paolo tra 15 giorni, e organizzeranno la partita diversamente. Il girone è ancora aperto e con tutte le forze che abbiamo cercheremo di passare”. C’è bisogno della potenza dei titolari, quella di Cavani, Inler, Cannavaro, Behrami, Hamsik e Pandev. Tuttavia Mazzarri ha notato la crescita di alcuni giocatori che sono scesi in campo stasera e punta il dito con la sfortuna che ha perseguitato il Napoli stasera: “Ho visto una squadra diversa. Rispetto alla partita col Psv abbiamo giocato meglio e siamo stati condizionati da un po’ di sfortuna stasera. Loro hanno creato poco ma ne hanno approfittato. Son contento per come sono cresciuti alcuni giocatori. C’è ancora possibilità di passare il turno. In occasione del primo gol siamo stati sfortunati”. Subire 7 gol in due partite non è solo questione di sfortuna..
TOP&FLOP- Difesa allo sbando, si salva solo Alessandro Gamberini (voto 6.5) che riesce con l’esperienza a tenere a bada la foga degli ucraini. Rosati (5) non è esente da colpe in occasione del secondo gol subito ma è al contempo sfortunato quando Giuliano sfrutta un passaggio di Zuniga ed è semplice appoggiare il pallone in porta a due metri dalla stessa. Fernandez (5) è in bilico tra il bene e il male. Si distingue per buoni interventi in anticipo e in scivolata ma commette troppo spesso leggerezze e lanci lunghi senza destinatario. Aronica (4.5) sembra sfiduciato, impaurito e senza spirito di iniziativa. È lontano dalla forma dell’Aronica dello scorso anno. Mesto (5) comincia male: primo tempo a rilento senza spingere e affondare sulla destra. Poi si sveglia nella seconda frazione di gara. Velocità, un paio di cross e discreta marcatura. Purtroppo non basta per arrivare alla sufficienza. Giornata mediocre per Zuniga (5), senza particolari spunti. Viene marcato e limitato per bene. Si riprende un po’ nella ripresa. Può far meglio. Donadel (4): gli manca la forma, le misure, la geometria, un buon piede. Atteso ma non soddisfacente. È lontano dalle prestazioni di Inler che dà più equilibrio e ordine al centrocampo, quando entrato. Dossena (4) sembra stanco e senza voglia. Via da Napoli a gennaio? Dzemaili (4.5) era un punto di riferimento per Mazzarri lo scorso anno. In questa stagione, finora, sembra aver avuto un’involuzione. Insigne (5) qualche spunto ma non basta. Troppo tempo trattiene la palla al piede e incide ben poco. Vargas, voto 4 per non mettergli impreparato. Fantasma: il fratello brutto che non sa a giocare a pallone del Vargas che abbiamo conosciuto in Cile. Tifosi delusi. Mazzarri pure. Gli darà la possibilità di giocare ancora in Europa League? Cavani (6.5) invece è l’uomo chiave del Napoli. Quello che cambia la partita in uno squarcio di partita. Prende il palo, poi trova pronto il portiere, sfiora la doppietta. È stato sfortunato, eppure la grinta e la fame di vittoria ce l’ha sempre, anche al 90’ quando la squadra è già condannata.
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