Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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martedì 30 ottobre 2012
Il silenzio di Mazzarri. Stress o strategia?
Resta ancora in silenzio Mazzarri, niente conferenza stampa alla vigilia della sfida di Bergamo contro l’Atalanta. Ecco quanto riportato da Il Mattino: Per problemi organizzativi legati all’allenamento e quindi alla partenza per Bergamo domani non ci saranno conferenze», ha comunicato il Napoli. Secondo silenzio di Mazzarri a distanza di due giorni, il tecnico del Napoli non aveva commentato domenica sera al San Paolo la vittoria sul Chievo per un leggero malore. «Pensiamo abbia avuto un piccolo calo di zuccheri dovuto alla fatica e alla tensione per la partita», ha spiegato il direttore sportivo Bigon. Lo stress, le partite da affrontare una dietro l’altra, le tante conferenze stampa ravvicinate. Anche l’anno scorso Mazzarri decise di non parlare dopo qualche vittoria e alla vigilia di qualche partita. Stavolta, però, le due conferenze stampe sono saltate in maniera ravvicinata. L’ultima volta l’allenatore del Napoli ha parlato sabato scorso, prima della sfida con il Chievo e fu una conferenza «scoppiettante»: un Mazzarri molto tonico e battagliero. Il suo atteggiamento fu una risposta alle critiche ricevute per i ko con Juventus e Dnipro. Un modo per mettersi davanti alla squadra, come gli capita spesso di fare. Una strategia per spostare l’attenzione. In caso di vittorie l’allenatore toscano preferisce minimizzare i complimenti e sottolinea le cose che non hanno funzionato. In caso di sconfitte invece parla e difende la squadra a spada tratta, anche di fronte a pesanti ko come quello in Olanda. Una strategia per gestire al meglio le sconfitte, la cosa più difficile da gestire all’interno di un gruppo perchè le vittorie portano entusiasmo.
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