Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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AzzurroNapoli 1926
giovedì 25 ottobre 2012
Fine primo tempo: Dnipro-Napoli 2-0. Azzurri senza idee.
Napoli sempre più brutto in versione europea. Le seconde linee finora non hanno affatto dimostrato di essere in forma o quantomeno all'altezza per giocarsi un posto da titolare. Ancora trafitto quel tallone d'Achille degli azzurri sulle palle inattive. Non a caso i due gol subiti dal Napoli e siglati da Fedetskiy prima e Matheus poi, provengono dagli sviluppi di due calci di punizione. Brutto Napoli che non riesce a reagire. Si alza Cavani dalla panchina... ma non ci si può affidare sempre ai piedi del Matador.
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