Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
Napoletani nel mondo
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martedì 23 ottobre 2012
Grande Stevens (pres. Onorario Juventus): “Quella di Amandola frase volgare, rozza e ignorante'
Grande Stevens, presidente onorario della FC Juventus, ha rilasciato un’intervista al Corriere del Mezzogiorno in cui si è pronunciato sul caso Amandola:
Franzo Grande Stevens, l’ha ascoltata la frase al telegiornale sui napoletani che si distinguono dalla puzza?
«Sì. È stata una cosa orribile».
Giampiero Amandola, il giornalista autore del servizio, dice che è stato frainteso.
«Macché, è solo da condannare».
La Rai l’ha già sospeso, oggi si riunisce l’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Che altro s’aspetta?
«Che le sanzioni siano durissime».
Grande Stevens, perché s’è offeso così tanto?
«Perché quel giornalista ignora che gli esuli napoletani hanno svolto una parte essenziale nell’Unità d’Italia di cui da poco abbiamo celebrato i 150 anni. Come s’è permesso di pronunciare quella frase? Non so davvero cosa gli sia venuto in mente: i napoletani sono nell’empireo culturale europeo, altro che puzza».
Magari…
«Non c’è alcun magari. Quella è stata una frase volgare. Rozza. Ignorante. Spiegazioni e giustificazioni successive sono superflue. Si è trattato di un’offesa a Napoli che mi ha colpito profondamente».
Non è stata l’unica: un giudice, Tullio Morello, ha pubblicato foto dei tifosi juventini che mostravano ai napoletani i sacchetti dell’immondizia. Che ne pensa?
«Non conosco i fatti, ma evidentemente non siamo nella normalità».
E gli striscioni offensivi e i cori razzisti che si ripetono da troppo tempo?
«Tutte cose da condannare senza mezze misure. Però non vorrei che quel piccolo mondo venisse preso come modello del pensiero di una città».
Non è un minimizzare?
«L’atteggiamento verso Napoli e i napoletani che può trasmettere una parte dello stadio non è quello della città. Qui a Torino siamo stimati, apprezzati, imitati. Abbiamo strade e monumenti intitolati a Settembrini, Scialoja, de Sanctis. E gli Agnelli hanno sposato due Caracciolo, provenienti da famiglie napoletane».
Dice che non c’è un pregiudizio anti-meridionale?
«Dico che Torino non è assolutamente una città razzista. Motivo in più per applicare sanzioni esemplari».
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