Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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giovedì 18 ottobre 2012
Juve, preoccupano le condizioni di Buffon: gara col Napoli a rischio. Tutto ok per Marchisio
E’ una vigilia extralarge, quella di Juve-Napoli. Dilatata dalla pausa della Nazionale e gonfiata da deferimenti, tensioni e polemiche assortite. In più, a 48 ore dall'attesa sfida al vertice di sabato (ore 18) allo Stadium, sul pianeta Juve si avverte una certa ansia per le condizioni fisiche di Buffon, alle prese con un'infiammazione all'adduttore sinistro. «Verrà monitorato giorno per giorno», recita il bollettino medico. La Juve teme di dover fare a meno del suo capitano e ha messo Storari in preallarme. I guai di Buffon smentiscono chi voleva che il suo stop in azzurro fosse in funzione di Juve-Napoli: «Illazioni infondate e poco rispettose per Gigi, uno che davanti al dolore generalmente non si ferma», ha tranciato e troncato Marotta.
Nessun problema, invece, per Marchisio, come aveva preannunciato il medico della Nazionale Castellacci, dopo avergli ridotto la sublussazione alla spalla patita con l'Italia. Sotto osservazione ci sono invece l'influenzato Vucinic (ieri a letto con la febbre) e l’affaticato De Ceglie, entrambi comunque recuperabili per sabato. Oggi a Vinovo comincerà la preparazione tattica della supersfida, che rievoca gli antichi fasti dei tempi di Platini e Maradona.
Ieri, intanto, è stato un giorno di scarico per i tanti reduci dalle Nazionali e di collaudo per il resto del gruppo, impegnato in un test contro il Tortona Villalvernia (Serie D) finito in goleada (8-1). A segno anche Quagliarella (doppietta), pronto alla sfida contro il suo passato partenopeo: «E’ una partita speciale, ma non decisiva, tra le due squadre che esprimono il calcio migliore», dichiara il grande ex, interpretando il parere di molti.
Fabio-gol deve fare i conti con l’etichetta di core 'ngrato, la stessa che i tifosi partenopei appiopparono ad Altafini, reo di aver segnato in bianconero la rete che nel 1975 tolse al Napoli una fetta di scudetto. «Non ho niente contro i miei ex tifosi. A Napoli sono stato bene, ecco perché in caso di gol non esulterei»: proprio come l’anno scorso, quando Quagliarella entrò dalla panchina per siglare il definitivo 3-0 pro Juve.
Fonte: Leggo.
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