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lunedì 1 ottobre 2012

Il Napoli non abbandona la pole: è vetta insieme alla Juventus


Vittoria importante a Marassi contro la Sampdoria. Decisivo l’unico gol della partita di Cavani dal dischetto.
Match equilibrato. Sofferenza azzurra e speranze blucerchiate andate in fumo. Tre punti fondamentali per gli uomini di Mazzarri.

Quanta vita c’è nel gol del Matador, nella vittoria a Marassi, nella vetta della classifica agganciata. Quanta energia, maturità, orgoglio e importanza. Quanto Hamsik, Campagnaro e Cavani c’è in tre punti di vitale importanza per non perdere il passo inarrestabile della Juventus. Tanto l’agonismo di gioco e altrettanta la cattiveria: cinque ammonizioni e due espulsioni (Gastaldello e Mazzarri). L’azione che ha originato il gol del Napoli è da manuale del contropiede. Fulminea e ubriacante ripartenza dalla difesa di Marek Hamsik, inserimento perfetto dello slovacco negli ultimi venti metri avversari e rigore pieno ed espulsione, per somma di ammonizioni, del capitano doriano Daniele Gastaldello, che salterà il match con il Chievo. Cavani, stavolta freddo, trasforma il rigore, piazzandolo perfettamente nell’angolo che Romero aveva indovinato per la sua scelta. Maturità e pizzico di fortuna. Tanta anche la sofferenza e per questo ancor più soddisfacente la vittoria. Primo posto arpionato, prima che la Signora fuggisse via. Sei punti in più rispetto alla scorsa stagione. Cavani in testa alla classifica marcatori con sei gol fatti in sei partite. Difesa sempre più impenetrabile, la migliore, con soli due gol subiti dall’inizio di campionato. Secondo è invece l’attacco con 12 gol, dietro solo a quello della Juve a quota 15. Numeri da grande squadra di grandi ambizioni. Mazzarri mostra la soddisfazione per mettere in luce la crescita dei suoi ragazzi attraverso gli anni del suo lavoro a Napoli: “La vittoria di oggi ha evidenziato una nostra maturazione. Probabilmente l'anno scorso non l'avremmo vinta questa gara, oggi invece abbiamo dimostrato che la squadra è cresciuta sotto ogni profilo”. Maturità sì, ma l’esame più difficile si chiama costanza nei risultati per raggiungere l’obiettivo dal nome Scudetto.

MVP: Campagnaro- Uomo chiave della scuderia napoletana, Hugo Campagnaro è in un impressionante stato di forma fisica. Allontana ogni insidia, caccia via ogni pericolo, recupera palloni a “go go” e li gestisce come se nella vita facesse il mediano di professione. È sempre tra i primi nelle statistiche che gli riguardano: sono almeno 105 i palloni strappati dai piedi degli avversari da quando è iniziato il campionato, 263 i passaggi riusciti, 2 tiri in porta, 1 assist e tanta roba. Forma smagliante la sua, quasi invidiabile. Punto di riferimento nelle retrovie e non solo. Gioca col cuore, con tutta l’adrenalina che ha in corpo e col suo “caliente” sangue argentino.

Top&Flop- Difesa blindata, a partire da De Sanctis che per lo più assiste ma quando deve intervenire è essenziale: voto 6.5. Campagnaro (7.5) fa paura ed è invalicabile. Cannavaro (7) è aggressivo quanto basta ed efficace e ha trovato un nuovo compagno di reparto, di cui Mazzarri si fida e lui ricambia: Alessandro Gamberini, voto 6.5. Zuniga (7) sull’out di sinistra è idolo, genio e fantasia. Sulla sponda opposta, Maggio (6.5.) rincontra il passato che non riesce a punire, ad inizio gara, per mancanza di cinismo sotto porta. Behrami con la testa fasciata è un po’ confuso e la sua consueta aggressività lo porta più a commettere falli che recuperar palloni. Nonostante ciò, sufficiente la sua prova. Inler (6.5) e Hamsik (7) fanno nascere il contropiede devastante che origina il calcio di rigore. Lo svizzero risulta più preciso ed ordinato. Marek è un lottatore infaticabile che riesce sempre a metter lo zampino quando serve. Sgambetto di Gastaldello e penalty, trasformato poi dal Matador (6.5) che schianta la Doria, siglando l’unico e decisivo gol del match. Pandev appare sottotono, 5.5.
 Fabio Corsaro

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