Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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mercoledì 17 ottobre 2012
Uruguay senza fiato. 4-1 in Bolivia, a 3600 metri d'altezza
Edinson Cavani, già un po' affaticato e per questo inizialmente risparmiato da Tabarez in Bolivia-Uruguay, è entrato al 36' del primo tempo con la sua squadra sotto 2-0, senza riuscire a cambiare l'inerzia della partita. Infatti la Celeste non è riuscita a ribaltare il risultato e ha perso 4-1. Ora Cavani, già provato da una partita giocata a oltre 3.600 metri di quota a La Paz, è atteso da un lungo volo di ritorno verso Napoli, programmato per giovedì. Guai a sottovalutare il fisico del Matador però: già dopo l'eliminazione dell'Uruguay a Londra 2012, giocò la Supercoppa di Pechino praticamente senza staccare e segnò proprio alla Juventus.
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