Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
Napoletani nel mondo
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giovedì 18 ottobre 2012
Lucarelli e la nostalgia per Napoli: "Quando giocavo a Napoli mi sentivo a casa. I napoletani sono di un affetto impressionante"
Il vero amore non si scorda mai. Non sarà stato il primo per Cristiano, ma Napoli ha rappresentato per lui tanto: casa, affetto, famiglia, esperienza e soddisfazione di sentirsi uomo. Sì perchè Lucarelli si chiede sempre come mai i tifosi azzurri siano stati così calorosi con lui, nonostante lo stesso giocatore livornese sa di non aver ricambiato più di tanto l'amore dei napoletani mostratogli. Ma Napoli è così: passionale, focosa, si lega subito al personaggio, al carattere, all'uomo. Lo fa proprio, lo inserisce nella propria famiglia, dimostra quanto sia bella la Napoli non raccontata dalla cronaca. In un'intervista rilasciata a Mediaset Premium, Cristiano Lucarelli, con queste parole, sottolinea la Napoli e i napoletani che lo hanno accolto e amato e di quanto nostalgia abbia di questa città: "Quando non giocavo nel Napoli, non vedevo l'ora che arrivasse la domenica sera per tornare a Livorno, a casa. Nei due anni vissuti a Napoli non ho mai avuto la necessità di tornare a Livorno perchè mi sentivo a casa. Io a Napoli ho dato pochissimo in campo. Magari fuori dal campo ho portato un po' d'esperienza. Fuori dal campo ho ricevuto un affetto incredibile. Mi domando: ma se avessi fatto 240 col Napoli, oggi per loro cosa sarei?" Saresti quello che sei sempre stato. Un grande calciatore, ma soprattutto un grande uomo.
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