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lunedì 17 settembre 2012

Operazione scudetto: Napoli indomabile. Parma a casa con tre gol incassati.


San Paolo (quasi) verde. Azzurri primi insieme a Lazio e Juventus.

Cavani, Pandev e Insigne decidono la partita. Macedone in gran spolvero, Hamsik in perfetta forma fisica.

A vedere questo Napoli ci si impressiona per la facilità con la quale riesce a imporre il proprio gioco, dominare il campo e ad essere cinico come non mai. La boy band di Roberto Donadoni fa echeggiare la voglia di conferma dopo la vittoria con il Chievo, ma il Napoli è in un momento di forma fisica invidiabile e difficile da contrastare. Splende fantasia, equilibrio, bel gioco e fame di vittoria tra gli Azzurri. E se l’antipasto prevede tre vittorie nelle prime tre partite di campionato, nove punti, otto gol fatti (secondo miglior attacco) e due subiti (seconda miglior difesa), sapendo che l’appetito vien mangiando, si prospetta un grande campionato. Senza gli impegni della Champions League, la testa degli Azzurri è scarica di pressioni e colma di un’adrenalina chiamata vittoria. Napoli bello, cinico, vittorioso e anche fortunato. Come Belfodil  non abbia segnato a pochi metri da una porta vuota non si sa, ma bisogna essere meno superficiali nella gestione del risultato quando si è in vantaggio.  Mazzarri festeggia le sue trecento gare in panchina in Serie A con un abito su misura che si abbina all’eleganza della sua squadra. Bisogna continuare lungo questa strada, non fermarsi e non porsi limiti. Giovedì comincia l’Europa League e non bisogna lasciarsi trasportare dall’eccessivo dispendio di energie, le quali si consumeranno con l’accumulo degli impegni. Lo scudetto è l’obiettivo e far bene in Europa pure. L’AIK, squadra svedese, esordisce al San Paolo (ore 19) il 20 settembre, giorno dopo la festa del patrono di Napoli: San Gennaro. Esperto in miracoli, a questo Napoli non serviranno se continua a giocare con questa eleganza e tranquillità.
Equilibrio e fantasia- L’happy hour sportivo della domenica comincia con un aperitivo di Macedonia, targato Goran Pandev. Lui, Hamsik, Cavani, e Insigne nel secondo tempo, hanno mostrato quanto sia marcia la difesa del Parma in fase di marcature degli spazi e delle zone di difesa. La semplicità che Pandev impiega per proteggere il pallone, lanciare in profondità, segnare e far segnare è la chiara prova di un grande giocatore, dotato di immense qualità, che promette gol e assist all’attacco napoletano. Rigore procurato, gol del momentaneo 2-1 e infine assist per Insigne che chiude definitivamente la partita. Insomma, Pandev: tanta roba. Le ripartenze di gioco degli Azzurri nascono però da un uomo dalla cresta alta e lunga che tranquillamente riesce ad impostare l’azione, ripartendo veloce e gestendo il pallone in una maniera eccezionale. Marek Hamsik è davvero in gran forma: insostituibile per ora. Meno cinico, ma lo stesso determinante con un rigore trasformato, lo è stato Edinson Cavani che ha sciupato almeno tre palle gol che potevano blindare il risultato anzitempo la fine del match. La sua sostituzione poteva creare qualche grattacapo tra i tifosi, ma la freddezza, freschezza e il talento di Lorenzo Insigne hanno reso ancor più magica una giornata da applausi per un grande Napoli.
Top&Flop- Poche, pochissime note qualificanti esistono per descrivere la magniloquenza dell’attacco azzurro, ad oggi in uno stato di forma fisica da metter pelle d’oca alle grandi del campionato. Cavani (voto 6.5) rinuncia a segnare su azione ma, fortunatamente, lo fa dagli undici metri, diventando con 85 gol l’uruguaiano più prolifico della storia della Serie A. Pandev (8) ha espresso tutto l’equilibrio tattico e tecnico di cui questo Napoli ha bisogno. Lungimiranza, parsimonia energetica e finalizzazione: imprescindibili doti per un attacco vincente.  Hamsik (7.5) è l’inventore, il costrutto del gioco e delle occasioni da gol. Perfetta la sua condizione fisica e non da meno è quella tattica, ormai insito negli schemi di Mazzarri. Un sogno, un gol, un emozione: Lorenzo Insigne (7) si carica il peso sulle spalle della sostituzione con il Matador, subito scaricata da un gol di pura freddezza, da grande talento e giocatore qual è, sigillando definitivamente il 3-1. La fase di impostazione risente un po’ di creatività. Inler  (5.5) impiega tanto fisico e aggressività ma è fin troppo nei tentativi di recuperare il possesso palla. Dzemaili (5.5) è in un momento di più facile creatività ma non riesce a mostrarsi come uomo-chiave del centrocampo azzurro; sua è la colpa del gol incassato per un’errata marcatura su Parolo. Chiude la partita con 48 passaggi riusciti, ma non bastano. Maggio (7) e Zuniga (7) sono treni che corrono e dominano su due binari, inarrestabili e incontrollabili. La difesa è ben schierata. Campagnaro (7), Cannavaro (6.5) e Aronica (6) fanno il loro buon gioco. Il gol subito non è di certo colpa di De Sanctis (6.5).

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