Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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domenica 17 febbraio 2013
Si sfaldano attriti della gara d'andata tra Mari e Ortese. Il fratello di Insigne finisce in ospedale con danni allo zigomo e al setto nasale.
Ancora un brutto episodio di violenza da registrare nel mondo del calcio. Stavolta parliamo di tornei minori, precisamente del campionato di Eccellenza campana. A circa mezz'ora dal fischio d’inizio di Mari-Ortese, nel corso del riscaldamento, Antonio Insigne, fratello di Lorenzo e attaccante dell’Ortese, sarebbe stato aggredito e costretto a ricorrere alle cure nell’ospedale Villa Betania, presso San Giovanni a Teduccio.
Nella rissa sarebbero coinvolti anche altri due calciatori della formazione ospite, uno è D’Abronzo. Secondo le prime ricostruzioni, Insigne avrebbe subito danni allo zigomo e al setto nasale. All’origine della rissa scoppiata tra le due compagini, ci sarebbero attriti emersi nel corso del match di andata. A quel punto la squadra ospite non avrebbe voluto giocare il match, che tuttavia è iniziato lo stesso con circa 40 minuti di ritardo.
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