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martedì 19 febbraio 2013

Insigne: "Ho cominciato a giocare per strada. Una volta a scuola calcio avevano paura che mi facessi male ma poi non mi hanno più cacciato"


Stritolato dall’affetto di oltre cento ragazzi, Lorenzo Insigne ha dimenticato in fretta la delusione del San Paolo. L’azzurro è stato ieri il testimonial della prima edizione della «Junior Tim Cup–Il Calcio negli Oratori». L’iniziativa, finanziata da parte delle multe comminate da società e calciatori e promossa dal Centro Sportivo Italiano e dalla Lega di serie A, è volta a promuovere i valori sportivi attraverso un torneo di calcio a 7 tra i team under 14 degli oratori delle 16 città italiane della A. Insigne è stato accolto dal tripudio dei giovanissimi dell’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti dei Colli Aminei. Decine le domande. «Io ho iniziato nella scuola calcio, dopo aver giocato sul terrazzo o in strada. Ricordo che non volevano farmi giocare perchè, essendo troppo piccolo, avevano paura che mi facessi male. Una volta in campo non mi hanno più cacciato».

E ancora: «Spero di fare parte a lungo della bellissima storia azzurra. Ogni volta che la indosso è un onore e una grande emozione. Non mi aspettavo di giocare così presto, soprattutto a questi livelli. Militare nel Napoli era un sogno per me e cerco di dare il massimo, sapendo che devo crescere ancora molto». Infine Insigne ha sorteggiato i due oratori che si sfideranno il 7 aprile al San Paolo, prima di Napoli-Genoa: si tratta dei «Sacri Cuori» di Castellammare e la «Parrocchia del Divino Maestro» di Pozzuoli.

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