Grande prestazione del Matador che sigla tre gol e sale a quota 16 reti
in campionato in altrettante presenze.
De Sanctis superlativo, Britos efficace nel ruolo di vice Cannavaro,
Zuniga è inarrestabile... Questo Napoli non soffre della sindrome da panettone.
Non c’era modo
migliore per i napoletani di godersi quest’ultimo giorno di festa tra calze,
Befane, dolci e Cavani. Il Napoli è l’essenza
dei sorrisi di questa giornata. Una vittoria che assume un’importanza tale da
sbattere in faccia alla Juve, all’Inter, alla Lazio e alla Roma un urlo forte
per avvertire, nonostante le peripezie e pressioni giuridiche, che gli azzurri
ci sono, che la città c’è e vuole vincere, che il gruppo è solido, compatto,
unito in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, nella buona e nella
cattiva sorte. È lo sposalizio perfetto quello tra napoletani e il loro stato d’animi
con le ambizioni di questa squadra, sostenuta da una società seria e
meticolosa. L’abbinamento risulta perfetto se si considera il colore della
maglia sulla pelle del marziano Cavani, un uomo fuori dal comune, un calciatore
che sfonda gli schemi dell’ordinario, così forte, così determinante che il
mondo ce lo invidia. La prestazione degli azzurri non ha esentato la solita
sofferenza da patire in ogni caso, anche con tre gol di scarto. Scaltro, furbo
e cinico, questo Napoli aspetta la Roma per sferrare il micidiale contropiede
ad una difesa giallorossa scialba, molle e inefficace. Gara comunque
combattuta, equilibrata ed emozionante. Tanti tiri, tante occasioni da gol,
tanta roba De Sanctis quanto Cavani, Zuniga e Britos. Gli azzurri stavolta non
sciupano la grande opportunità di guadagnare terreno sulle avversarie,
approfittando così delle sconfitte di Juventus, Inter e Fiorentina. La
capolista è a meno sette punti e magari le unità di distanza si ridurranno a 5
se i due punti di penalizzazione saranno cancellati dalla Disciplinare a metà
gennaio. Finisce così il girone d’andata, tra dolci, sorrisi ed emozioni. Si
conferma il buon andamento del Napoli negli ultimi 21 anni: 11 vittorie, 5
pareggi e altrettante sconfitte nella gara post nataliza. Non esiste quindi la
sindrome da panettone in casa azzurri. Il nuovo anno comincia coi botti.
TOP&FLOP- De Sanctis (7.5) fa grandi interventi nel primo tempo salvando il risultato. Chiude
la saracinesca nella seconda frazione di gara con almeno tre parate
straordinarie. Britos (7) mette in mostra una delle migliori
prestazioni della stagione. Si ritrova sulle spalle l'eredità non poco pesante
lasciatagli da Paolo Cannavaro. Impeccabile nel gioco aereo e ottimale ed
efficace in marcatura. Campagnaro (7): c'è chi lo da già per
nerazzurro. Forse a giugno per davvero lo sarà ma dopo aver guardato negli
occhi Mazzarri ha giurato la massima professionalità e devozione alla maglia
azzurra. Dimostra tutto ciò stasera: prontezza, fermezza e solidità. Gamberini
(6) commette qualche errorino di
troppo ma tutto sommato se la cava con la solita esperienza. Maggio
(6): poca corsa, si punta più sull’out di sinistra dove c’è un Zuniga che fa
faville. L’inserimento centrale al 90’ però è perfetto. Goicoechea non riesce a
fermarlo e a porta semi-vuota cala il poker che manda in estasi i napoletani. Zuniga
(7) mostra tutto il talento quale è. In velocità è inarrestabile e nel
dribbling incontenibile. Domani arriva da Udine il connazionale Armero ma, caro
Walter, non avrai mica intenzione di sostituirlo con Zuniga? Inler (5.5) appare un po' spento e opaco in un
centrocampo che ha bisogno della sua fantasia. Purtroppo questa non è stata la
sua serata. Dzemaili (6) entra al posto del connazionale e gioca di
gran lunga meglio. Ci mette fiato e sacrificio ed è lui a procurare l’espulsione
di Pjanic nel secondo tempo. Behrami (5.5): l'aggressività è parte
integrante del suo essere ma stavolta da sola non basta. Pressa ogni pallone ma
risulta troppo falloso. Hamsik (5.5) firma la duecentesima partita
in maglia azzurra con una prestazione non proprio brillante. Poco lucido
sottoporta e si affida ad un gioco semplice e vicino. Pandev (7) sfodera
una gran prestazione, rispolverando i colpi di genio che nelle ultime gare sono
venuti a mancare. Palla al piede è un fenomeno: crea, inventa e imposta l’azione
servendo assist al bacio. Cavani (8.5) è di un altro pianeta. Non può
essere un semplice terrestre come noi. Ha fiato, gambe, cuore, anima, potenza,
forza, senso della porta, fiuto del gol e tutto lo concilia al 100% della
perfezione. È semplicemente devastante. Diventa il capocannoniere della Serie A
con 16 gol, due in più di El Shaarawy. È il giocatore più forte e determinante in
Italia.
Fabio Corsaro
Nessun commento:
Posta un commento