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domenica 6 gennaio 2013

L'EDITORIALE- Cavani mette le ali ad un Napoli convincente. La Roma torna a casa sconfitta 4-1.


Grande prestazione del Matador che sigla tre gol e sale a quota 16 reti in campionato in altrettante presenze.

De Sanctis superlativo, Britos efficace nel ruolo di vice Cannavaro, Zuniga è inarrestabile... Questo Napoli non soffre della sindrome da panettone.

Non c’era modo migliore per i napoletani di godersi quest’ultimo giorno di festa tra calze, Befane, dolci  e Cavani. Il Napoli è l’essenza dei sorrisi di questa giornata. Una vittoria che assume un’importanza tale da sbattere in faccia alla Juve, all’Inter, alla Lazio e alla Roma un urlo forte per avvertire, nonostante le peripezie e pressioni giuridiche, che gli azzurri ci sono, che la città c’è e vuole vincere, che il gruppo è solido, compatto, unito in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, nella buona e nella cattiva sorte. È lo sposalizio perfetto quello tra napoletani e il loro stato d’animi con le ambizioni di questa squadra, sostenuta da una società seria e meticolosa. L’abbinamento risulta perfetto se si considera il colore della maglia sulla pelle del marziano Cavani, un uomo fuori dal comune, un calciatore che sfonda gli schemi dell’ordinario, così forte, così determinante che il mondo ce lo invidia. La prestazione degli azzurri non ha esentato la solita sofferenza da patire in ogni caso, anche con tre gol di scarto. Scaltro, furbo e cinico, questo Napoli aspetta la Roma per sferrare il micidiale contropiede ad una difesa giallorossa scialba, molle e inefficace. Gara comunque combattuta, equilibrata ed emozionante. Tanti tiri, tante occasioni da gol, tanta roba De Sanctis quanto Cavani, Zuniga e Britos. Gli azzurri stavolta non sciupano la grande opportunità di guadagnare terreno sulle avversarie, approfittando così delle sconfitte di Juventus, Inter e Fiorentina. La capolista è a meno sette punti e magari le unità di distanza si ridurranno a 5 se i due punti di penalizzazione saranno cancellati dalla Disciplinare a metà gennaio. Finisce così il girone d’andata, tra dolci, sorrisi ed emozioni. Si conferma il buon andamento del Napoli negli ultimi 21 anni: 11 vittorie, 5 pareggi e altrettante sconfitte nella gara post nataliza. Non esiste quindi la sindrome da panettone in casa azzurri. Il nuovo anno comincia coi botti.

TOP&FLOP- De Sanctis (7.5) fa grandi interventi nel primo tempo salvando il risultato. Chiude la saracinesca nella seconda frazione di gara con almeno tre parate straordinarie. Britos (7) mette in mostra una delle migliori prestazioni della stagione. Si ritrova sulle spalle l'eredità non poco pesante lasciatagli da Paolo Cannavaro. Impeccabile nel gioco aereo e ottimale ed efficace in marcatura. Campagnaro (7): c'è chi lo da già per nerazzurro. Forse a giugno per davvero lo sarà ma dopo aver guardato negli occhi Mazzarri ha giurato la massima professionalità e devozione alla maglia azzurra. Dimostra tutto ciò stasera: prontezza, fermezza e solidità. Gamberini (6) commette qualche errorino di troppo ma tutto sommato se la cava con la solita esperienza. Maggio (6): poca corsa, si punta più sull’out di sinistra dove c’è un Zuniga che fa faville. L’inserimento centrale al 90’ però è perfetto. Goicoechea non riesce a fermarlo e a porta semi-vuota cala il poker che manda in estasi i napoletani. Zuniga (7) mostra tutto il talento quale è. In velocità è inarrestabile e nel dribbling incontenibile. Domani arriva da Udine il connazionale Armero ma, caro Walter, non avrai mica intenzione di sostituirlo con Zuniga? Inler  (5.5) appare un po' spento e opaco in un centrocampo che ha bisogno della sua fantasia. Purtroppo questa non è stata la sua serata. Dzemaili (6) entra al posto del connazionale e gioca di gran lunga meglio. Ci mette fiato e sacrificio ed è lui a procurare l’espulsione di Pjanic nel secondo tempo. Behrami (5.5): l'aggressività è parte integrante del suo essere ma stavolta da sola non basta. Pressa ogni pallone ma risulta troppo falloso. Hamsik (5.5) firma la duecentesima partita in maglia azzurra con una prestazione non proprio brillante. Poco lucido sottoporta e si affida ad un gioco semplice e vicino. Pandev (7) sfodera una gran prestazione, rispolverando i colpi di genio che nelle ultime gare sono venuti a mancare. Palla al piede è un fenomeno: crea, inventa e imposta l’azione servendo assist al bacio. Cavani (8.5) è di un altro pianeta. Non può essere un semplice terrestre come noi. Ha fiato, gambe, cuore, anima, potenza, forza, senso della porta, fiuto del gol e tutto lo concilia al 100% della perfezione. È semplicemente devastante. Diventa il capocannoniere della Serie A con 16 gol, due in più di El Shaarawy. È il giocatore più forte e determinante in Italia.

Fabio Corsaro

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