Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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giovedì 24 gennaio 2013
De Laurentiis: "La Juve mi è antipatica ed è la squadra da battere. Napoli-Juve è la partita dell'anno. E quando vince il Napoli è la gara perfetta!"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ospite di un forum al Corriere dello Sport: "La Juve mi è antipatica, come è giusto che noi siamo antipatici alla Juve. Io credo che l'antipatia ci può stare dove c'è il tifo e dove si tifa per un un concorrente. Noi siamo un concorrente credo di una certa levatura. La Juve è da sempre considerata, per il numero di scudetti vinti e dei trofei riportati, storicamente la squadra da battere. E poi Napoli-Juve o Juve-Napoli è sempre stata la partita dell'anno, la partita definita perfetta. Certo, io dico che è perfetta quando vince il Napoli. Il trascinatore del Napoli è questo pubblico straordinario; nello stadio, fuori e in tutto il mondo. Poi Mazzarri fa un discorso intelligentissimo sposando in pieno la mia idea, che il calcio si fa con una squadra vincente; poi è chiaro che se all'interno della squadra ci sono dei mostri di bravura come Cavani, ancora meglio"
"Io non credo che Cavani debba dimostrare se è o non è tra i migliori giocatori del mondo. Lo è già di fatto, basta vedere il numero di gol che segna, e sono pochi al mondo a segnare quel numero di gol. Il Napoli dei fratelli Insigne? Auguriamocelo, ci vuole molta umiltà e tranquillità. Napoli è una piazza complessa, che può creare degli idoli, innalzarli al cielo e poi buttarli rapidamente a terra. E questo è un grande errore del calcio; molto spesso siamo costretti ad allontanare dei calciatori presso altre squadre importanti che ce li strapagano, perché magari hanno trovato un riscontro negativo presso la tifoseria che li fischia. Abbiamo sposato in pieno la politica di Mazzarri, ciò di vedere partita dopo partita qual è il termometro della squadra, che non è sempre costante, così come in tutti i club del mondo. La nostra meta è quella di arrivare sempre più avanti, tra i club che giocano i tornei più importanti. Bisogna capire questo calcio come cambierà e vedere se Platini riuscirà ad armonizzare le esigenze dell'Eca con quelle dell'Uefa. E quindi riuscire a sviluppare una Champions League allargata a molti più club. E' inutile prevedere il futuro del Napoli. Il Napoli arriverà dove dovrà arrivare, secondo quelle che saranno le nuove regole del calcio che sono tutte da scrivere. Il fair play finanziario è lì, ma funzionerà?"
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