Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
Napoletani nel mondo
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AzzurroNapoli 1926
domenica 27 gennaio 2013
L'EDITORIALE- Il Napoli lavora nel silenzio dell'umiltà. Parma sconfitto in casa 1-2. Il sogno non può che continuare...
Dopo il ko della Lazio, rimediato in casa contro il Chievo, e il pareggio della Juventus contro il Genoa, il Napoli non fallisce il colpa e sconfigge il Parma 1-2 al Tardini, campo mai espugnato finora.
Hamsik apre le marcature. Sansone fa rabbrividire i napoletani. Cavani riapre le ali e fa sognare un'intera città. Azzurri a -3 dai bianconeri.
Lasciamoli urlare. Lasciamoli sfogare. Lasciamoli gridare in faccia ad arbitri, telecamere e giornalisti. Sono arrabbiati con il mondo, ma la verità è che ce l'hanno prima con se stessi. Insultate, alzate la voce, odiateci. Ci odiano signori, stiamo diventando antipaticissimi. Camminiamo nel silenzio dell'umiltà, quello che produce rabbia negli altri perchè la moneta che usano loro non se la vedono sbattere da noi. Lavoriamo nel calore della gente, come quella arrivata fino al Tardini per far sentire la propria voce, con lo scopo di cantare e incitare la propria squadra del cuore. Per non pochi attimi, Parma è diventata una Napoli esportata un po' più a Nord dello stivale: i circa cinquemila tifosi azzurri presenti sugli spalti dell'Ennio Tardini, stadio imbattuto in questa stagione fino alle 40' del secondo tempo, sono la dimostrazione che alle spalle di una squadra c'è una città che crede in qualcosa di grande, che sembrava utopia fino a qualche anno fa, mentre oggi è lontano a sole tre unità. Hamsik ci mette la punta e fa 1-0. La sofferenza domina in una partita difficile. Il rumore del gol del pareggio di Borriello, ieri sera, tra Juventus e Genoa, suona ancora e dà la carica agli azzurri per spingere fino alla fine. Sansone illude gli emiliani e fa rabbrividire i napoletani. Poi la freschezza e la fantasia di Insigne si abbinano alla letale potenza di Cavani, che buca, taglia e devasta la difesa parmigiana, salta Mirante, e mette un paio d'ali al Napoli con il gol del decisivo 1-2. Vince il Napoli. Vince Napoli. La Signora trema. E il sogno non può che continuare...
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