Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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giovedì 23 agosto 2012
Prandelli: "Il Napoli lotterà per vincere. De Sanctis resterà con noi e su Insigne ci sono solo ottime relazioni"
Parla Cesare e diamo a lui quel che gli spetta. Un commissario tecnico parsimonioso, lungimirante che riesce a trasmettere alla squadra, e ad inculcare in ogni giocatore, valori importanti sia a livello umano che a livello tattico-professionale. Artefice di un'Italia vice-campione d'Europa, plasmata in base alle necessità e ad una voglia di modernizzazione del modo di giocare a pallone. Parla lui, parla tanto e parla anche di Napoli, in particolare De Sanctis ed Insigne: "Mazzarri troverà ancora quelle qualità che è riuscito a trasmettere in questi anni, la sua ora è una squadra esperta, che lotterà per vincere". Poi medita sulla stagione in entrata - "Di questo campionato m'incuriosisce il fatto di avere tanti sistemi di gioco diversi, perché i numeri vanno interpretati; per esempio la difesa a 3 non è uguale per tutti. Molte squadre cercano di avere la predominanza del gioco, cominciando a giocare subito dal portiere. A differenza di altri campionati, il nostro ha una varietà tattica unica; per questo diventa difficile per gli stranieri capire quando vengono in Italia a studiarci. E nei momenti difficili, di crisi (e mi pare che questo sia tale sotto tutti i punti di vista) escono le persone che hanno idee, qualità, voglia di confrontarsi e affermarsi". Riprende l'argomento Napoli - "Insigne lo abbiamo seguito con attenzione, le relazioni dei tecnici federali sono tutte ottime. Ora è semplice parlarne bene; è un attaccante moderno, anzi è il prototipo dell’attaccante moderno, ha la giocata in funzione alla squadra, mai fine a se stesso; e poi è generoso sul piano tattico. Tutto questo grazie agli allenatori che ha avuto, come Zeman, che gli ha insegnato i tempi di gioco"- continua analizzando i suoi 163 cm x 59 kg- "Negli ultimi anni i più grandi giocatori sono tutti piccolini; tutti cercano spazi stretti e i piccoli negli spazi stretti vanno alla grande. Bisognerebbe allungare le squadre per metterli in difficoltà, invece…" Infine elogia De Sanctis- "Poi c'è De Sanctis, che per un po’ resterà ancora con noi: è un portiere valido, serio e motivatore". Insomma, guerrieri ed astri nascenti... questo Napoli ha tanto da dare alla nuova Italia.
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