Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
Napoletani nel mondo
Seguici su FACEBOOK: AzzurroNapoli 1926
AzzurroNapoli 1926
venerdì 11 gennaio 2013
Yaya Toure e i brividi provati a Napoli: "Ho giocato tante partite importanti nella mia carriera ma quando sentii il boato del San Paolo fu la prima volta che mi tremarono le gambe. A Napoli il rapporto che c'è tra squadra e tifosi è come un amore viscerale tra una madre e un figlio"
Nella trasmissione "I signori del Calcio", in onda su Sky Sport 1, è stato ospite l'ivoriano Yaya Tourè, in forza dal 2010 al Manchester City. Il centrocampista ha parlato anche della sfida al Napoli nella scorsa edizione della Champions League: "Ricordo che la mattina della partita andammo al San Paolo a fare un piccolo allenamento, Tevez mi parlava molto di questo stadio, ma io che avevo già giocato nel Barcellona mi dicevo, ma che sarà mai questo San Paolo! Nonostante ciò, quando entrammo nello stadio avvertii qualcosa di magico, di diverso. La sera quando ci fu l'inno della Champions, vedendo i 65mila tifosi presenti e fischiarci mi resi conto in che guaio c'eravamo messi! Qualche partita importante nella mia carriera l'avevo giocata, ma quando sentii quell'urlo fu la prima volta che mi tremarono le gambe! Fu lì che mi resi conto che questa non è solo una squadra per i tifosi di Napoli, è un amore viscerale, come quello che c'è tra una madre e un figlio. Fu l'unica volta nella mia carriera che dopo aver perso rimasi in campo per godermi lo spettacolo".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento