Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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sabato 12 gennaio 2013
L'arciere e la sua faretra: i sogni di un bambino, le motivazioni di un ragazzo e l'amore per il San Paolo. Bentornato a casa, Calaiò!
Tutto scorre ma nulla si dimentica. Il 'Panta rei' non è condanna: è solo una condizione del tempo e del proprio stato d'animo che si fondono insieme per creare quel che chiamiamo 'quotidiano'. I ricordi, l'amore, i bei momenti, quelli non vanno via. Restano scolpiti in un angolo del cuore, rinchiusi in una frazione di cervello destinata a pensieri stupendi. Perché certi gesti e certe persone si inchiodano nella mente, si radicano nel sentimento e troveranno sempre aperta una porta per materializzare i ricordi senza più doverli solo rimembrare. Questa è una storia di sorrisi, imprese, emozioni, frecce lanciate e cuori spaccati, innamorati. Nella sua faretra Calaiò porta a Napoli qualche anno in più, 46 gol aggiunti al suo bottino di 14 anni di carriera, il viso di un uomo con sogni e fantasie di un bambino, le motivazioni di un ragazzo e tutto l'amore che aveva lasciato al San Paolo per poter ricominciare una storia rimasta impolverata da troppo tempo. Bentornato a casa, Arciere.
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