Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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domenica 20 gennaio 2013
Gianello SHOCK: "Sono entrato in depressione. Non ce la facevo più, volevo suicidarmi"
Durante un'intervista rilasciata da Matteo Gianello al Corriere dello Sport, risalta una dichiarazione molto forte che mette in risalto quanto abbia davvero sofferto l'ex portiere azzurro in questo periodo. "Non ce la facevo più. Volevo suicidarmi"
La mattina, allo specchio, Gianello cosa si raccontava?
''Sono entrato in depressione. Ho pensato al suicidio. L'ho accarezzato come soluzione e non ne ho avuto il coraggio. E quando m'è capitato di leggere che qualcuno s'era spinto a tanto, riuscivo a comprendere che la frontiera tra il farlo e il non farlo restava sottilissima. Io sono devastato, però dal 17 gennaio mi sento meno inutile. Le sensazioni che mi hanno spezzato in due, dal giorno della penalizzazione e dei sei mesi a Paolo e a Gianluca, restano ma si vanno attenuando: almeno il Napoli ha riavuto ciò che doveva e Cannavaro e Grava possono ricominciare''.
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