"Una vittoria del calcio e della giustizia". Aurelio De Laurentiis, che oggi ha letto un'accorata memoria difensiva al processo d'appello per sostenere il proscioglimento del Napoli, commenta con soddisfazione la revoca della penalizzazione e delle squalifiche di Cannavaro e Grava.
"Il merito non è mio ma di Grassani che è stato bravissimo nella sua arringa difensiva. Sono indubbiamente molto felice. Questa non è una vittoria del Napoli ma dell'intero calcio italiano".
"Credevo e credo nella giustizia. Ringrazio i giudici che ci hanno ascoltato e che si sono riuniti per tempo. Alla fine l'innocenza fa grande la giustizia. E' stata una sentenza corretta ed equa. La classifica nostra per me è sempre stata quella, ovvero con i punti conquistati sul campo. E come tale l'ho sempre considerata. La giustizia sportiva sta facendo passi da gigante ma va adeguata ai tempi. Sono felice per Grava e Cannavaro e per tutti i tifosi. Nessuno meritava questa infamia".
Una battuta su Cavani..."E' un grande, ha sempre dato il massimo anche quando eravamo col meno 2 in classifica. Mi auguro che rimanga a lungo al Napoli, potrebbe essere una bandiera in cui poter identificare la napoletanità".
"Adesso proseguiremo partita dopo partita e poi vedremo verso fine marzo dove saremo. Alzeremo la testa e cercheremo di lottare per il massimo obiettivo possibile"
Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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