Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
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AzzurroNapoli 1926
mercoledì 6 febbraio 2013
Grava e la sua favola: "Il ritorno in campo è stato un premio per tutti i sacrifici e il mio spirito di volontà. Sono qui da 9 anni e se guardo indietro ho i brividi... Siamo coscienti delle nostre forze e dei nostri obiettivi. Ho voglia di calcio ma soprattutto ho ancora tanta voglia di Napoli"
"Ringrazio i tifosi per l'affetto, mi hanno commosso". Dopo l'ombra la luce. Gianluca Grava è il gladiatore azzurro. Dall'incubo della squalifica al sogno del San Paolo. Sono favole straordinarie che Napoli sa raccontare attraverso l'emozione di un simbolo dell'Era De Laurentiis. "Gianduia" rivive la splendida sensazione del suo ritorno in campo ai microfoni di Radio Marte...
"Ringrazio Mazzarri per aver avuto fiducia in me. Non giocavo da tanto tempo ed ho trascorso una settimana particolare perchè sentivo che potevo ancora dare il mio contributo in campo. Mi sono preparato benissimo soprattutto mentalmente. Mi sono fatto trovare pronto e sono felice finalmente dopo un periodo davvero difficile".
"Ho trascorso un mese da incubo, io e Paolo sappiamo cosa abbiamo passato. Quando è arrivata la sentenza di appello ci siamo messi a piangere al telefono. Ed oggi ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto in un momento davvero duro: la mia famiglia, mia moglie che mi è stata accanto con tanta comprensione, Mazzarri, il gruppo e la Società. Sono stati tutti fantastici e dedico a loro questo mio ritorno in campo".
Mazzarri ti ha definito un gladiatore..."Sì, sono state bellissime parole che mi danno tanta gioia. Riuscire a giocare al San Paolo davanti al tuo pubblico e riuscire a contribuire alla vittoria mi riempie di orgoglio. Il mister mi ha dato la possibilità, anche con coraggio, di rientrare dopo tanto tempo e sono felice di aver ripagato la fiducia. E' il premio per i miei sacrifici e la mia voglia di dare tutto per la maglia del Napoli".
Quella di Grava è una favola azzurra? "Mi capita spesso di pensare a tutto quello che ho vissuto qui. Ho cominciato 9 anni fa con il Presidente De Laurentiis e siamo cresciuti in maniera straordinaria sia come squadra che come Società. Ricordo la Serie C su campi che non competevano a questa città, eppure siamo riusciti con orgoglio e risalire prima in Serie A e poi giocare in Europa. Quando mi guardo indietro mi vengono i brividi, però mio padre mi ha insegnato che nel calcio il passato non conta e questo mi dà la forza di pensare sempre al futuro".
Napoli che è cresciuto al punto che in città si sogna..."Sì, noi sappiamo benissimo quant'è importante per la nostra gente lottare per traguardi prestigiosi. Posso dire che noi siamo coscienti della nostra forza e che rimaniamo concentrati partita dopo partita. Adesso c'è la Lazio che è un avversario di qualità. Sarà una gara difficile ed importantissima. Pensiamo solo alla partita di sabato e lavoreremo per ottenere il massimo come sempre".
Infine un pensiero speciale per un'altra bandiera, il capitano Cannavaro..."Io penso che Paolo meriti la Nazionale per ciò che sta dimostrando a Napoli. Penso che sia tra i migliori difensori in assoluto e spero che un giorno possa arrivare la Nazionale. La meriterebbe e gli faccio un grandissimo in bocca al lupo".
La Nazionale di Grava è il Napoli? "Sì, questa è la squadra più forte dove abbia giocato. Siamo migliorati anche rispetto all'anno scorso. Io sono contento di aver dimostrato che all'occorrenza posso essere a disposizione del mister ed utile alla causa. Ho ancora tanta voglia di calcio e vorrei continuare così. Mi piacerebbe poter dare ancora tanto al Napoli sia in campo che fuori..."
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