Il cuore che pulsa. La maglia come seconda pelle. Il viso rigato da lacrime piene di emozioni. Gioia, rabbia, esultanza, dolore. E' un mix di sensazioni che fanno rima con la passione per una squadra, capace di occupare una parte fondamentale nella vita dei suoi tifosi, rappresentante un mezzo di evasione emotiva per gente che ha sempre voglia di sognare. Il Napoli non è una squadra di calcio, ma lo stato d'animo di una città
Napoletani nel mondo
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giovedì 7 febbraio 2013
Blatter: "Il Napoli è stato sempre protagonista del calcio italiano. Lì il calcio è passione, religione e coloro che amano il gioco del pallone devono provare i brividi che mette il San Paolo"
Qual è il suo rapporto con il calcio italiano?
«È una delle nazioni più importanti nel mondo del calcio. Ha vinto quattro Mondiali, solo il Brasile ne ha conquistati di più. In Italia il calcio si vive e si respira, la sua storia è semplicemente fantastica, sia a livello di Nazionale che di club. Ricordo con piacere campioni come Riva, Mazzola, Facchetti, Orsi, Zoff, Scirea, Ferrara, Baggio, Del Piero. Sono rimasto particolarmente colpito da Facchetti: è stato un perfetto gentleman nella vita e un vero leader sui campi di calcio. Ho un rapporto particolare con l’Italia. Nell’81 venni eletto segretario generale della Fifa e quello dell’82 in Spagna fu il mio primo Mondiale da dirigente responsabile. Ricorderò sempre con particolare piacere la vittoria degli azzurri di Enzo Bearzot l’11 luglio contro la Germania. E tra i club vorrei mettere in evidenza il grande Napoli dei tempi di Maradona: i partenopei erano e sono grandi protagonisti di questo calcio italiano, sempre bello e spettacolare da seguire».
Il Napoli era in serie C otto anni fa e adesso sfida la Juve per lo scudetto, oltre ad essere impegnato in Europa League. E ai risultati sportivi si aggiunge un perfetto equilibrio finanziario.
«Con molto piacere ho constatato che il Napoli è tornato nella top 5 del calcio italiano. Il presidente De Laurentiis e il suo staff stanno facendo un ottimo lavoro. Il Napoli può diventare una delle grandi anche in Europa, lo auguro di tutto cuore ai napoletani e al loro presidente».
Conosce Cavani, il super bomber del Napoli e dell’Uruguay?
«Certo, chi non conosce Cavani? È uno dei migliori attaccanti al mondo».
Quale ricordo ha di Napoli e della sua passione per il calcio?
«A Napoli il calcio è passione, è una religione. Mi ha sempre toccato il calore del pubblico del San Paolo. I napoletani sono dei tifosi straordinari. Un tifo così può dare tantissimo ad una squadra. Assistere ad una partita del Napoli nel suo stadio è un’esperienza da fare per tutti coloro che amano il calcio».
Qual è il suo rapporto con Maradona, l’uomo simbolo del calcio napoletano?
«Posso assicurare che il rapporto tra me e Diego è buono. Ogni volta che ci siamo visti è stato sempre molto gentile. Un suo ritorno nel mondo del calcio? Non sta a me parlarne: è una decisione che solo lui deve prendere».
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